Marsala ha detto addio a Oriana Bertolino, la piazza antistante la Chiesa Madre, dove ieri alle 10.00 si sono celebrati i funerali, alla presenza del Vescovo, sua Eccellenza Angelo Giurdanella, era gremita.
C’erano gli amici, gli sportivi, i colleghi di squadra, gli allenatori, gli animalisti, c’erano le ragazze a cui insegnava la pallavolo. La famiglia. C’era Oriana. In quel silenzio pieno di dolore, squarciato dalla luce della sua bellezza, la comunità ha fatto sentire la sua presenza.
La morte di una donna così giovane lascia inebetiti, tutta la comunità è stata toccata nell’affetto. Una vita che si spegne troppo presto toglie un po’ di futuro e di fiducia a tutti. Oriana era luce, era speranza, era fiducia nel presente, era delicatezza ma
anche forza, i suoi sorrisi mai scontati. Ha vissuto poco ma intensamente, ha saputo coniugare difficoltà con aiuto tramutandolo in umanità.
In chiesa le sue ragazze erano in lacrime, provate per la perdita e a quell’età, ancora adolescenti, è difficile gestire un dolore così forte ma Oriana ha saputo seminare, erano lì tutte per lei, per renderle omaggio con un fiore, con una lacrima, con una carezza alla foto. Il dolore non lo spieghi, lo vivi e non si può dare una forma, vivo rimarrà nella memoria di molti il passaggio di Oriana in questa vita, ragazza che ha aiutato tanti bambini a scuola con la pet therapy, che ha portato a casa dei bambini speciali una ventata nuova, un approccio concreto.
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Il dolore quando è composto scava più profondamente, in questi otto giorni si è letto davvero tanto sulla sua persona: pallavolista, assistente veterinaria, pensatrice e filosofa, soprattutto Oriana era appassionata alla vita, alle sue pieghe più nascoste, un inno alla bellezza pure quando questa presenta le intemperie.
Sulla sua bara la maglia indossata in campo, occhi gonfi tra i presenti, voce rotte dal pianto quando le sue ragazze l’hanno ricordata. Perché ci sono tanti modi per abbracciare e Oriana continua a farlo anche adesso, è viva nel ricordo di chi l’ha conosciuta e apprezzata. Tessitrice di rapporti umani, dirompente sognatrice, umile ma non è possibile passare da questa vita senza conoscere la morte, un’onda gigantesca, mostruosa e severa.
Oriana non lascia solo il ricordo ma lascia la luce, perché era allegria ed entusiasmo. In quella luce bisognerà trovare la via per rinnovare l’impegno a portare avanti ciò che la faceva stare bene. Ci vorrà tempo, ma nelle difficili perdite il vuoto può riempirsi di azioni benefiche e salvifiche.