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25/07/2024 08:41:00

Castelvetrano, medico raggirato: amici e parenti gli sottraggono un patrimonio

 Un triste capitolo di avidità e sfruttamento si è consumato a Castelvetrano, ai danni di un stimato medico in pensione. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala, hanno portato alla luce la vicenda

Un professionista, ormai anziano e solo, è stato oggetto di un raggiro ai danni del quale si sono macchiate persone a lui vicine, approfittando della sua fragilità e delle sue condizioni di salute. Amici e parenti, infatti, avrebbero orchestrato una vera e propria truffa, sottraendo ingenti somme di denaro al malcapitato medico.

Le indagini

Le Fiamme Gialle, attraverso un’indagine complessa, hanno ricostruito una serie di operazioni finanziarie sospette che hanno portato al sequestro preventivo di oltre 174mila euro. Tre persone sono state raggiunte da provvedimenti cautelari, tra cui il divieto di avvicinamento alla vittima.

Le accuse

Gli indagati sono accusati di circonvenzione di persone incapaci e autoriciclaggio. Secondo le accuse, avrebbero sfruttato lo stato di infermità psichica del medico per indurlo a compiere atti di disposizione del proprio patrimonio a loro favore.

In particolare, una delle indagate, presentandosi come la sua badante, si sarebbe fatta cointestare un conto corrente e avrebbe disposto numerosi bonifici a proprio nome. Inoltre, avrebbe acquistato beni di lusso e sostenuto spese personali utilizzando le carte di credito della vittima.

Un altro indagato, cugino del medico, avrebbe ottenuto una procura speciale per operare sul conto corrente del congiunto, da cui ha prelevato ingenti somme di denaro, reimpiegandole in investimenti e spese personali.

Un patrimonio dilapidato

L’indagine ha evidenziato come i tre indagati abbiano agito in modo spregiudicato, approfittando della fiducia e della vulnerabilità del medico per arricchirsi indebitamente. Il patrimonio della vittima è stato così dilapidato in spese voluttuarie e investimenti poco chiari.

Scrive la Guardia di Finanza:

"La prima indagata, con la promessa che avrebbe assistito per tutta la vita il professionista, si sarebbe fatta cointestare un conto corrente di quest’ultimo, dal quale avrebbe poi disposto alcuni bonifici a favore di se stessa per complessivi €55.000; inoltre, allo stato delle indagini preliminari, avrebbe proceduto ad acquistare beni di lusso e a sostenere spese voluttuarie, grazie all’utilizzo indebito di alcune carte di credito del proprio “assistito”. Infine, avrebbe convinto quest’ultimo a sottoscrivere un atto mediante il quale si sarebbe fatta attribuire, a titolo di vitalizio, l’ingente somma di € 464.513,91.
Altro indagato, che risulta essere un cugino del medico, approfittando della particolare fragilità psichica del congiunto, si faceva rilasciare una procura speciale per operare su un conto corrente dal quale disponeva poi, in proprio favore, bonifici per complessivi €146.807,25, successivamente reimpiegati in fondi di investimento ed in parte utilizzati per spese personali, tra cui l’acquisto di un autoveicolo"