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26/11/2024 06:00:00

25 Novembre: ecco come è andata la Giornata contro la violenza sulle donne. Tutte le iniziative nel Trapanese

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra ogni anno il 25 novembre, è stata commemorata in tutta la provincia di Trapani con una serie di eventi, incontri e iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di combattere la violenza di genere e promuovere il rispetto dei diritti delle donne.

Petrosino: incontro formativo nelle scuole
A Petrosino, l’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) di Marsala e lo sportello Co.TU.LeVi hanno organizzato, con il patrocinio del Comune, l’evento “Facciamo rumore: contro la violenza sulle donne”, che si terrà, oggi, 26 novembre, presso l’auditorium dell’Istituto Gesualdo Nosengo. L’incontro è rivolto agli studenti delle classi terze della scuola secondaria e alle loro famiglie, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul fenomeno del femminicidio e promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza.Il sindaco di Petrosino, Giacomo Anastasi, ha sottolineato l’importanza di iniziative culturali ed educative: “C’è un lavoro enorme da fare, e dobbiamo partire proprio dalle scuole e dalle famiglie per educare a relazioni basate sull’amore e non sulla violenza”.

Trapani: flash mob e contest nelle scuole
A Trapani, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Tranchida ha organizzato una giornata di riflessione con la partecipazione del Prefetto Daniela Lupo e del Questore Salvatore Peritore, culminata con un flash mob in piazza Municipio, coordinato dalla coreografa Piera Spoto. L’evento ha visto la collaborazione di Croce Rossa, Acli e Consulta per la Pace, che hanno distribuito materiale informativo. Inoltre, è stato lanciato un contest per le scuole secondarie di primo grado denominato “#NoViolenza”, in cui gli studenti sono stati invitati a realizzare elaborati artistici e letterari sul tema della violenza contro le donne. L’opera più comunicativa sarà premiata con un bonus scolastico.

Un “Faro Rosso” per Marisa Leo e le vittime di femminicidio
La Cooperativa Sociale Badia Grande ha promosso il progetto “Un Faro Rosso per Marisa e tutte le vittime del femminicidio”, coinvolgendo i giovani migranti dei centri SAI di Salemi e Vita in un percorso di sensibilizzazione. L’iniziativa ha previsto attività formative, visite alle panchine rosse simbolo della lotta contro il femminicidio e l’illuminazione delle strutture con fari rossi in memoria di Marisa Leo, tragicamente uccisa dal suo ex compagno. La Cooperativa Sociale Badia Grande ha promosso un'importante iniziativa di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne nei centri di accoglienza di Salemi e Vita. "Un faro rosso per Marisa e tutte le vittime del femminicidio" è il progetto del SAI MARSALA, coordinato da Lorena Tortorici, che ha coinvolto in un percorso di consapevolezza sui diritti umani e il rispetto di genere i 44 beneficiari tra i 19 e i 25 anni, di origine tunisina, guineana, gambiana e bengalsese. L'iniziativa, che si inserisce nelle celebrazioni della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha visto la partecipazione attiva dell'équipe multidisciplinare del SAI Salemi Vita, nonché la presenza di Gaspare Gucciardi (Vice Sindaco Vita), Diego Genua (Presidente del Consiglio Comunale di Vita) e Maria Scavuzzo Presidente della Pro Loco Vitese. Valentina Villabuona, responsabile delle strutture locali del Sai, ha creato un ambiente di dialogo e confronto costruttivo, riuscendo a coinvolgere i migranti, nonostante le barriere linguistiche e culturali, in un percorso di comprensione e sensibilizzazione sulla violenza di genere. Il successo dell'iniziativa "Un faro rosso per Marisa e tutte le vittime del femminicidio" è stato possibile grazie al lavoro di squadra dell'équipe multidisciplinare della Cooperativa Sociale Badia Grande, composta dalle mediatrici culturali Habiba Ben China Ep Lamine e Mariella Marino, dalla psicologa Daniela Saladino e dall'operatore all'accoglienza Antonio Gerbino.

Il programma si è articolato in tre fasi. La prima ha previsto un momento formativo dedicato alla comprensione del significato della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall'ONU nel 1999. Durante questi incontri, i mediatori culturali e gli operatori hanno stimolato discussioni approfondite sul tema del rispetto e della dignità della persona, creando un ponte tra culture diverse. Nella seconda fase, i partecipanti hanno visitato le panchine rosse installate nei centri storici di Salemi e Vita. Questi simboli della lotta contro il femminicidio sono diventati luoghi di riflessione e condivisione. I beneficiari hanno manifestato il loro impegno attraverso gesti simbolici significativi: un segno rosso dipinto sotto l'occhio e la scritta "NO" sul palmo della mano con un rossetto, segni di una chiara opposizione a ogni forma di violenza. Il momento culminante dell'iniziativa è stato raggiunto nella serata di sabato 23, quando i centri di accoglienza di via Sturzo a Salemi e di via Valle del Belice a Vita sono stati illuminati da fari rossi per sensibilizzare la cittadinanza contro la violenza sulle donne. I centri sono rimangono illuminati fino al 25 novembre. Questo gesto simbolico ha voluto ricordare in particolare Marisa Leo, giovane donna del vino di Salemi tragicamente uccisa dal suo ex compagno, e con lei tutte le vittime di femminicidio. L'illuminazione esterna col faretto rosso delle strutture di accoglienza di Badia Grande di Salemi e Vita ha creato un momento di forte impatto emotivo, sottolineando l'importanza della memoria e dell'impegno collettivo contro la violenza di genere.

Microcredito di libertà: un sostegno per ricominciare
A livello nazionale, Fidimed ha erogato un secondo “Microcredito di libertà” a una donna vittima di violenza, finanziando con 50mila euro l’avvio di un’attività economica nel settore cosmetico. Questo progetto, sostenuto dal Dipartimento Pari Opportunità, offre alle donne assistite dai centri antiviolenza una via di emancipazione economica. Esattamente ad un anno dal primo, Fidimed ha erogato un secondo “Microcredito di libertà” a una donna vittima di violenza. La neoimprenditrice ha ricevuto 50mila euro per avviare una propria attività economica in Centro Italia nel settore dell’industria cosmetica. Inoltre, dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è disponibile sui canali social di Fidimed un video realizzato da Marina Taglialavore, consigliere d’amministrazione, e da molte professioniste che lavorano in Fidimed, con il quale si incoraggiano le vittime di violenza a ricorrere a questo strumento agevolato che apre le porte all’indipendenza economica dal proprio aguzzino. Il fondo del “Microcredito di libertà” è stato istituito dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è gestito dall’Ente nazionale per il Microcredito, con partner l’Abi, Federcasse e la Caritas. Prevede l’erogazione, a donne assistite da centri antiviolenza o ospiti di case-rifugio, di un prestito agevolato sulla base di un progetto industriale redatto con l’assistenza di un tutor, per un importo fino a 50mila euro garantito all’80% da Mediocredito centrale e al 20% da Fidimed, restituibile in sette anni. “Siamo stati i primi in Italia a sottoscrivere il protocollo con l’Ente nazionale del Microcredito – dichiara Marina Taglialavore, consigliere d’amministrazione di Fidimed - . Abbiamo anche erogato il primo finanziamento un anno fa e siamo molto felici, soprattutto come donne di Fidimed, a essere riuscite a erogare il secondo microcredito proprio oggi, per dare un segnale forte ad una platea di donne, purtroppo sempre più ampia, che a causa delle violenze subite si isolano dalla vita sociale e spesso hanno paura di rientrarvi perché ancora dipendono economicamente da altri, da parenti, talvolta perfino dal loro aguzzino dal quale non riescono a sganciarsi del tutto".

Carabinieri in prima linea
L’Arma dei Carabinieri ha rinnovato il suo impegno contro la violenza sulle donne con una campagna di sensibilizzazione che include la diffusione di materiale informativo, spot televisivi e incontri nelle scuole. Inoltre, molte caserme si sono illuminate di arancione per aderire alla campagna internazionale “Orange the World”. In occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’Arma dei Carabinieri ha organizzato una campagna di comunicazione e responsabilizzazione, che mira a rafforzare la consapevolezza e l’impegno sul delicato tema. Ogni giorno, l’Istituzione è in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne e le iniziative intraprese sono tutte accomunate dal dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante - sia fisico che psicologico. La diffusione di materiale informativo, di locandine e video sui principali canali social dell’Arma, oltre alle numerose interviste di Carabinieri particolarmente impegnati nella specifica attività, rappresentano strumenti utili a incoraggiare le vittime affinché denuncino ciò che subiscono.
In tale prospettiva, sono stati realizzati uno spot con la partecipazione del famoso presentatore televisivo Carlo Conti, nonché un videomessaggio a cura di personale
dell’Arma, che invitano le donne a “fare il primo passo”, evidenziando l’esistenza, a sostegno delle vittime, di misure di natura legale, nonché di supporto psicologico, lavorativo ed economico. Un altro pilastro della campagna è il coinvolgimento delle scuole e delle comunità In molti Comuni i Carabinieri hanno organizzato incontri informativi per sensibilizzare i giovani sul delicato tema e per promuovere una rinnovata concezione della donna, che ne rispetti la dignità, valorizzandone le risorse, così superando in definitiva quel retaggio culturale che l’ha vista storicamente in posizione di disuguaglianza. Anche quest’anno, tante caserme dell’Arma si illumineranno di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, come segno concreto dell’importante impegno profuso dall’Istituzione.

Un messaggio alle giovani generazioni
Mazara del Vallo continua a celebrare la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Dopo il successo delle manifestazioni del week end (Corteo Solidale del 22, rappresentazione teatrale Muovere Antigone del 23, inaugurazione della panchina rossa al Centro Polifunzionale Fedelambiente e rappresentazione teatrale di Laura Rondinelli di ieri) questa mattina nel plesso della scuola Grassa di piazza Tre Giornate l'assessore comunale alla Pubblica Istruzione Isidonia Giacalone partecipa ad una manifestazione con gli studenti. L'assessore Giacalone, nell'occasione, consegnerà un testo a nome dell'amministrazione comunale che è stato inoltre inviato a tutte le scuole per sensibilizzare i giovani ai temi del rispetto, della gentilezza e del contrasto alla violenza di genere. Le manifestazioni patrocinate dal Comune si sono concluse ieri pomeriggio  al teatro Garibaldi, con l'evento promosso dall'associazione Demetra dal titolo "Donne di Carta". Previsti gli interventi di Francesca Incandela, Antonella Marascia, Rachel Hope e Dory Hopps che seguiranno i saluti istituzionali dell'assessore Germana Abbagnato, della presidente dell'associazione Demetra Alba Di Giorgi e della psicologa Rossella Alfieri. Modererà l'incontro Giusi Grimaudo. L'associazione Demetra gestisce al Palazzo della Legalità di Mazara del Vallo il Centro Antiviolenza che ha attivato il numero verde 800 495 999. Si ricorda che il numero nazionale antiviolenza e stalking è il 1522.

In arrivo un protocollo interistituzionale a Trapani
Il 28 novembre, presso la Prefettura di Trapani, sarà firmato un protocollo d’intesa per promuovere strategie condivise di prevenzione della violenza di genere. Tra i firmatari, il Prefetto Daniela Lupo, rappresentanti delle istituzioni locali e associazioni antiviolenza. Queste iniziative dimostrano come la lotta contro la violenza sulle donne sia un impegno che coinvolge l’intera comunità, dalle istituzioni agli operatori culturali e sociali. La Giornata del 25 novembre diventa così un’occasione per riaffermare il diritto delle donne a una vita libera dalla violenza, con azioni concrete e simboliche che mirano a costruire un futuro migliore.