“Io sono la fine del mondo” schizza al primo posto del box office: il trionfo del film di Angelo Duro
Il film Io sono la fine del mondo, diretto da Gennaro Nunziante, ha scalato inaspettatamente la classifica dei film più visti in Italia, conquistando il primo posto al box office. Protagonista del successo è Angelo Duro, il comico palermitano che, con la sua cifra stilistica provocatoria e senza filtri, ha attirato migliaia di spettatori nelle sale, registrando il tutto esaurito in molte città, a partire proprio dalla sua terra d’origine, la Sicilia.
Il film racconta la storia di Angelo, un giovane uomo in lotta con i genitori, accusati di averlo trascurato durante l’infanzia. Una trama che, pur nella sua semplicità, ha conquistato il pubblico, grazie anche all’irriverente ironia del protagonista. Ma il successo di Io sono la fine del mondo non si limita al racconto: la promozione del film è stata altrettanto fuori dagli schemi. Angelo Duro, infatti, ha deciso di non partecipare a trasmissioni televisive o radiofoniche, affidandosi unicamente alla sua popolarità sui social e al passaparola tra gli spettatori.
Un successo che parte dalla Sicilia
In Sicilia, le sale cinematografiche sono state prese d’assalto. Da Palermo a Catania, i fan di Angelo Duro hanno affollato i cinema per vedere il film, che ha saputo attrarre un pubblico eterogeneo, dai giovani ai più adulti. In un video pubblicato su Instagram, il comico ha mostrato una sala gremita a Catania, dove ha interagito con una coppia che aveva scelto di rivedere il film. Alla loro ammissione, Duro ha risposto con il suo stile inconfondibile: «Perché non avete capito un c***o». Una battuta caustica che il pubblico ha accolto con risate e applausi, dimostrando ancora una volta il forte legame tra il comico e i suoi fan.
Un fenomeno di costume?
Il trionfo di Io sono la fine del mondo al botteghino testimonia non solo l’affermazione di Angelo Duro come comico capace di dominare il panorama cinematografico, ma anche il fascino esercitato dal suo approccio provocatorio e senza filtri. Il film non si limita a intrattenere: nel suo stile volutamente spigoloso e caustico, cerca di mettere a nudo alcune ipocrisie e dinamiche familiari, esasperandole fino al limite del grottesco.
Pur sollevando critiche per la sua apparente superficialità e per un umorismo che non sempre affonda, il film rappresenta un manifesto della comicità contemporanea “politicamente scontata”, come molti l’hanno definita, dove il cinismo diventa strumento per raccontare e interpretare la realtà. Il successo al botteghino, intanto, è un dato di fatto: Angelo Duro, con il suo stile unico e divisivo, ha centrato l’obiettivo, dimostrando che anche una comicità estrema e tagliente può attirare un vasto pubblico, se ben veicolata.
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