di Katia Regina
Il quesito: «Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».
Ma vi pare che una certa parte politica possa provare empatia per gli immigrati che hanno avuto la sfrontataggine di non morire durante la traversata in mare? Nonostante gli sforzi e le leggi fatte apposta per ritardare, se non impedire, i soccorsi. La cittadinanza italiana dopo 5 anni? Semmai una bella lettera scarlatta da attaccare sul braccio, ben visibile. Sulla scelta della lettera o simbolo ci potrebbe essere una certa apertura.
Altro quesito: «Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
In questo caso dovrebbe bastare la parola illegittimi per mettere tutti d'accordo: non conforme alla legge. Chi potrebbe dunque essere interessato al rispetto della legge in fatto di tutela dei lavoratori? Sicuramente i lavoratori stessi, decisamente meno chi il lavoro lo somministra e punta principalmente al profitto a scapito delle tutele per i propri dipendenti.
Imparentato con il quesito appena indicato ci sarebbe poi «Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale». Anche in questo caso non possono essere interessati i padroni delle piccole imprese in Italia, ossia il 90% del tessuto produttivo. Sarebbe fin troppo stridente con la legge che consente loro di licenziare illegittimamente un dipendente se poi dovrebbero riconoscergli una indennità.
Ancora sul tema lavoro: «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi». Che detto così suona meglio di dire: cercati un lavoro ogni tre mesi, quando ti va bene, anche se l'azienda avrebbe bisogno di un dipendente a tempo indeterminato per quella posizione lavorativa, ma tenere lo stesso dipendente gli costerebbe troppo.
L'ultimo quesito: «Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione». Ecco, a morire nei cantieri sono gli operai, mai sentito di un imprenditore edile caduto da una impalcatura, senza per questo augurarmi che ciò accada, mi limito a dire che statisticamente sul luogo di lavoro a lasciarci le penne sono gli operai, i manovali... stiamo parlando di un migliaio di morti all'anno. Ebbene a questi sventurati oltre al danno si può aggiungere la beffa di non avere diritto a un risarcimento perché l'impresa che si era intestata l'appalto aveva dato in subappalto i lavori al ribasso scaricando qualsiasi responsabilità solidale. In poche parole, se ne lava le mani rispetto a ciò che accade in cantiere. Va da sé che a essere interessati alla propria pelle sono più gli opera e non certo quanti speculano a scapito della sicurezza. E pure in caso di fatalità, la parte più fragile è sicuramente quella della famiglia di chi muore.
Da una stima approssimativa si potrebbe dire che gli italiani che potrebbero essere interessati a questi referendum dovrebbero essere circa la metà di quelli che hanno diritto al voto, pertanto non ci dovrebbero essere problemi a raggiungere il quorum del 50% più 1. E invece? Invece probabilmente non si raggiungerà ancora una volta il quorum necessario per i referendum abrogativi. come ormai accade da oltre un decennio. Gli italiani non sono interessati a dire la loro neppure quando potrebbero migliorare le loro stesse condizioni di vita. Il partito di maggioranza in Italia è quello degli astenuti. E questa cosa mi fa bollire il sangue nelle vene. Ho provato, a modo mio, a difendere la categoria dei più deboli, dei fragili, e non solo perché è la stessa categoria a cui appartengo. Ma questa volta non sarò indulgente con quanti decideranno, legittimamente, di astenersi dal voto, perché poi sono gli stessi che inondano la rete con le loro invettive contro lo Stato e la politica. Se non andate a votare stavolta, tacete per sempre!
Si sta boicottando l'informazione pubblica in merito al referendum di giugno, è ormai evidente, ma non mi si venga a dire che la gente non sa nulla, tutti ormai abbiamo un cellulare e qualcosa passa da lì. Per fortuna La Russa ha invitato a non andare a votare, un assist che ha costretto alcuni media a parlarne ob torto collo. Ecco, Ignazio La Russa non può essere interessato a questo referendum: operai, cantieri, fabbriche, diritti dei lavoratori e degli immigrati, tutta roba che non lo tange.
Se ci fosse ancora il compianto Giorgio Gaber si potrebbe riscrivere il testo della sua canzone Che cos'è la destra cos'è la sinistra... strofe nuove con dentro le differenze attuali, nuove rime fatte coi bambini morti di sete in mare, manovali scaricati agonizzanti davanti casa con il braccio staccato accanto. perché alcune differenze sono e restano ontologiche tra i due modi di stare al mondo. E alla fine la chiosa: Il pensiero liberale è di destra. Ora è buono anche per la sinistra... giusto per zittire quanti lamentano che il Jobs act sia stato fatto da uno che, in teoria, non dovrebbe essere di Destra. A quanti sostengono che questo referendum sia una sorta di regolamento di conti del Centrosinistra, rispondo che è anche vero, perché alle cose fatte male si prova a rimediare quando si verificano le storture nell'applicazione, un'ulteriore differenza tra la Destra e Sinistra.
Consigli per la lettura: Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica di Norberto Bobbio.
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