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04/06/2025 06:00:00

Filippo Mangiapane: "La violenza contro i sanitari è ormai un’emergenza sociale”

Filippo Mangiapane, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Trapani, la Sanità è davvero così in crisi da farsi aggredire anche fisicamente ogni giorno?

Purtroppo non passa giorno senza che si verifichi un’aggressione, sia nelle strutture pubbliche che negli studi medici. I dati purtroppo confermano questa tendenza: nei primi mesi del 2025 si è registrato un incremento medio, a livello nazionale, del 37%, e addirittura del 55% in Sicilia. Già lo scorso anno sono state segnalate quasi 26mila aggressioni nelle strutture pubbliche. È ormai un’emergenza sociale, e si è purtroppo creata una sorta di assuefazione a queste notizie. Questa è una delle principali cause della fuga dal Servizio Sanitario Nazionale: nel 2023 hanno lasciato 5.000 medici, e nel 2024 siamo arrivati a 7.000 unità. È un fenomeno preoccupante, ed è triste constatare che medici e operatori sanitari vengono spesso visti come la causa dei disservizi, che invece dipendono da problemi strutturali del sistema. I cittadini, quando si trovano in pronto soccorso con lunghe attese e sale sovraffollate, vivono comprensibilmente stati d’animo esasperati, che però sfociano troppo spesso in episodi di violenza verso chi è in prima linea.

Dottor Mangiapane, c’è un forte clima di sfiducia nei confronti degli operatori della Sanità. Sono necessarie azioni per ricostruire un legame di fiducia che oggi sembra completamente spezzato. Da dove si può partire?

L’Ordine dei Medici ha come missione quella di tutelare il diritto alla salute dei pazienti. Contrariamente a quanto si pensi, non siamo un organo di tutela dei medici: a questo compito provvedono i sindacati. Noi siamo dalla parte dei pazienti, e la prima garanzia per loro è rappresentata proprio dal medico che li cura. Purtroppo, nel nostro territorio – anche se è un problema diffuso a livello nazionale – scontiamo la scarsa attrattività delle strutture pubbliche. Molti colleghi preferiscono lavorare in strutture private, dove hanno migliori riconoscimenti economici e riescono a bilanciare meglio la vita professionale con quella privata. Nel pubblico, invece, a causa delle gravissime carenze di personale, abbiamo difficoltà a coprire i turni: questo si traduce in condizioni lavorative estenuanti per i colleghi, con doppi turni, molte notti di guardia e festivi lavorati. Tutto ciò ha conseguenze dirette anche sui pazienti, che si trovano a dover affrontare lunghi tempi di attesa, soprattutto nei pronto soccorso.

Qui la video intervista integrale al dottor Mangiapane.