Marsala, San Giovanni, e i botti del Sindaco "pacifista"
Oggi è San Giovanni, compatrono di Marsala. Tre anni fa, in questa stessa giornata, pareva che Marsala fosse il cuore pulsante della diplomazia internazionale. C’era la guerra in Ucraina appena scoppiata, e noi — si fa per dire — ci scoprivamo profondamente toccati. Il Sindaco Massimo Grillo convocava tavoli d’emergenza, si parlava di accoglienza dei profughi ucraini come se tutti, miracolosamente, avessero scelto di sbarcare a Birgi. Digiuni pubblici, facce contrite, dichiarazioni sobriamente spirituali per dire al mondo che noi non siamo solo pacifisti così. No. Noi siamo pacifisti COSI'!
E quindi, niente botti per San Giovanni. Troppo inopportuni, in tempo di guerra. Troppo fracassoni, in tempo di bombe vere. Un gesto simbolico, dicevano. Nobile, sicuramente. Anche se, a dire il vero, alla guerra nessuno ci ha pensato più dal giorno dopo.
Poi, due anni dopo, eccoci qui: Gaza è ridotta a un cimitero a cielo aperto, Teheran si sveglia sotto i missili, i conflitti si moltiplicano come le sagre in provincia... e Massimo Grillo, il Sindaco pacifista, ha cambiato idea. Altro che sobrietà: oggi i botti non solo si faranno, ma si rilancia pure. Gara di fuochi d’artificio! Con tanto di manifesti, slogan, loghi e – ciliegina sulla torta – una misteriosa sigla: “Marsala cambia”. Non è chiaro se sia una lista civica, un motto spirituale o il nome di una nuova agenzia di marketing mariano.
La verità è che tra un anno si vota. E Massimo Grillo, che da pacifista da palcoscenico si trasforma all’occorrenza in pirotecnico elettorale, ha deciso che la rielezione vale bene qualche contraddizione. Panem et circenses, botti e panini con la salsiccia, volgarità di terz’ordine spacciate per intrattenimento: tutto fa spettacolo, tutto fa consenso. A costo di sacrificare un briciolo di coerenza. A costo di mettere la parola “pace” tra virgolette.
Un caro amico, pochi giorni fa, era ad Alcamo per il concerto di Nina Zilli. Alla fine, fuochi d’artificio anche lì. Mi ha detto, con un certo disagio: “Pensavo alle bombe su Gaza, e mi chiedevo se questi botti fossero davvero opportuni”. Bella domanda. Ma temo che a Marsala, ormai, la risposta non interessi più.
Domenica sera, passando da Porta Nuova, mi sono imbattuto in uno spettacolo comico — chiamiamolo così — al quale ho resistito tre minuti netti. Volgarità assortite, doppi sensi da scuola media, battute da calendario da officina. Ecco lo spessore dell’intrattenimento proposto per festeggiare un Santo. Ma davvero, Sindaco, davvero è questo il prezzo della sua campagna elettorale?
E poi c'è quel logo, "Marsala cambia". Con lo slogan: Guardiamo insieme. Sembra la pubblicità di un ottico low cost. Ma c’è dell’altro. Perché quel “guardiamo insieme”, con quella vaghissima eco evangelica, è il tono giusto per chi, negli ultimi anni, ha mescolato il rosario con la propaganda, la religione con il posizionamento politico. Il risultato è sempre lo stesso: uno stile da televendita su base liturgica.
Però guardiamo insieme, sì. Guardiamo insieme questi mesi che ci separano dalle elezioni. Guardiamo se davvero Marsala cambierà. Oppure, più realisticamente, guadiamo insieme, come dice qualcuno, questo fiume di retorica, mediocrità e occasioni mancate.
Nel frattempo, buoni botti a tutti. Anche al Sindaco pacifista a modo suo, che festeggia San Giovanni tra le esplosioni, mentre altrove, purtroppo, si muore sul serio. Ma non diciamolo troppo in giro.
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