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25/07/2025 06:00:00

Alcamo, prove  di campo largo. Il Pd in giunta. Ma la maggioranza non c’è più

Ad Alcamo il sindaco Domenico Surdi ha attraversato la crisi del suo secondo ed ultimo mandato, è stato eletto nel 2021, le liste della coalizione più votata in suo appoggio sono state: Avanti con Surdi Sindaco, Movimento 5 Stelle, Io ci Sto Abc Alcamo Bene Comune. Quella maggioranza oggi non esiste più, accanto a Surdi è rimasto solamente il Movimento Cinque Stelle e, oggi, il PD con un nuovo ingresso in giunta.


Il Partito Democratico però nel 2021 si era presentato alle elezioni con la candidata  sindaca Giusy Bosco.
A staccarsi dal sindaco qualche settimana fa fu il movimento ABC, che  ha ritirato la  delegazione che lo rappresentava. La rottura è legata a mancata condivisione nei percorsi quindi nelle scelte, ancor di più in una assenza di “Approccio programmatico e strategico che una coalizione forte avrebbe potuto rappresentare. Abbiamo cercato un maggiore coinvolgimento nelle scelte importanti, restando in attesa di un confronto che però non c’è stato, con il risultato di uno squilibrio tra ruolo della politica e della dirigenza, chiamata talvolta a prendere le decisioni”. A fare il passo indietro è stata l’assessore Donatella Bonanno, che si è dimessa, mentre i consiglieri presenti di volta in volta, dicono, “Continueranno la loro azione politica improntata a sostenere di volta in volta, con senso di responsabilità, i provvedimenti utili alla città”.
 

Il 19 luglio durante i lavori consiliari  la consigliera Miriam Avila ha lasciato la maggioranza, quindi il  gruppo “Avanti con Surdi”, per passare al gruppo misto.
Per la Avila il percorso terminava lì, sottolineando la presa di distanza dall’Amministrazione  “passiva e autoreferenziale”.
Strappi che si sono consumati  in Aula  che ha visto critiche arrivare anche dai gruppi politici.

 

PD e M5S: al via il campo largo
C'è stata la ricomposizione della giunta con l’ingresso del Partito Democratico, che ha  accolto l’invito del sindaco Surdi ad entrare ufficialmente in  giunta.
Il nuovo governo cittadino adesso è formato da due sigle M5S-PD,  l’obiettivo è  il rafforzamento dell’azione amministrativa  e la costruzione di un fronte progressista ampio e inclusivo. I componenti della direzione  cittadina del Partito Democratico hanno deciso di sostenere l’Amministrazione “Nella consapevolezza che, in questi anni, molte scelte  condivisibili sono state portate avanti, pur non mancando occasioni di confronto critico. Oggi  intendiamo contribuire con le nostre competenze e visioni a un rilancio dell’attività amministrativa,  arricchendone i contenuti e rafforzando il progetto politico alla base del governo cittadino”. La città di Alcamo andrà al voto nel 2026, dunque il PD vuole costruire l’ alternativa al centrodestra, per questo “Si impegna a promuovere l’allargamento della coalizione verso un  fronte civico e progressista, a recuperare il dialogo fattivo con tutti i movimenti civici cittadini e a  ricostruire una necessaria coesione politica orientata al bene collettivo”.
Occhi puntati al campo progressista: “Saremo parte attiva nella ricomposizione di un campo largo, capace di rispondere alle esigenze  della città e di valorizzare tutte le energie positive del territorio”.

 


SiAmo Alcamo: basta tatticismi
Il Movimento SiAmo Alcamo, già qualche giorno fa, aveva punzecchiato sindaco e anche opposizione chiedendo il passo indietro in assenza di condizioni per il proseguo delle attività. Il movimento pone una domanda netta: chi fa più male alla città? Un sindaco che ha perso la fiducia della sua maggioranza, ma resta aggrappato alla poltrona, o quei consiglieri che prendono le distanze, ma non lasciano il proprio incarico?
E’ una domanda che rivolgono anche ai cittadini e che induce ad una riflessione: “Siamo di fronte a un teatrino politico ormai logoro, dove la coerenza viene sacrificata sull’altare della sopravvivenza politica. L’amministrazione naviga a vista, priva di una rotta condivisa, mentre i cittadini continuano a pagare il prezzo di un governo cittadino bloccato, incapace di rispondere alle emergenze, di programmare, di ascoltare. Il Movimento Siamo Alcamo chiede chiarezza e coraggio politico: chi non condivide più la linea dell’amministrazione dovrebbe dimettersi davvero, non solo da un gruppo consiliare, ma anche dal proprio incarico, lasciando spazio a nuove forze, nuove idee, nuove responsabilità. Restare formalmente in Consiglio, pur dichiarandosi in dissenso, non è un atto di coraggio: è un compromesso”. Chiedono a Surdi un passo indietro: “Se il sindaco non è più in grado di rappresentare la sua maggioranza, allora è il sindaco stesso a dover trarre le dovute conseguenze. Se la maggioranza è implosa, lo si riconosca apertamente. Per rispetto della città, della democrazia e dei cittadini che chiedono risposte, non giustificazioni. Alcamo non ha bisogno di ambiguità o tatticismi. Ha bisogno di una guida, di una visione e di una classe politica all’altezza della sfida del presente. È ora di dire basta al silenzio, basta ai giochi di equilibrio, basta ai doppi ruoli. È tempo di scelte nette, di responsabilità vere, non solo proclamate”.