Vittoria per gli operatori del settore diving e snorkeling della provincia di Trapani, che tornano a farsi sentire dopo l’ennesima battaglia vinta in tribunale. Il Tar Sicilia – Palermo, con un'ordinanza della Sezione III, ha accolto il ricorso proposto dagli operatori subacquei, sospendendo gran parte dell’ordinanza n. 189/2025 emessa dalla Capitaneria di Porto di Trapani.
In particolare, il Tribunale ha sospeso gli articoli 2, 3 e 6 dell’ordinanza, oltre all’Allegato 1, accogliendo le tesi dell’avvocata Valentina Piraino, che ha difeso i professionisti del settore.
Il Tar: "Riproposte le stesse restrizioni già bocciate"
Il colpo di scena? Le norme sospese erano praticamente identiche a quelle già dichiarate illegittime con la sentenza n. 3513/2024, che aveva annullato parti dell’ordinanza 143/2024 sempre della Capitaneria. Il Tar ha sottolineato che l’Autorità marittima ha riproposto le stesse restrizioni, violando il giudicato amministrativo.
Una ripetizione che i giudici non hanno tollerato: secondo il Tar, la Capitaneria ha ecceduto i propri poteri, introducendo obblighi e limiti non previsti dalla normativa nazionale, incidendo negativamente sull’attività economica e turistica di chi lavora nel settore.
Gli operatori: "Ora annullare tutte le sanzioni"
Dopo la nuova vittoria in tribunale, gli operatori chiedono che vengano annullate tutte le sanzioni già comminate sulla base delle ordinanze ora sospese o dichiarate illegittime.
“Non è ammissibile – dichiarano i ricorrenti – che imprese e cittadini debbano ricorrere più volte ai giudici per far rispettare decisioni già definitive ed esecutive. Ci auguriamo che, da ora in avanti, le Autorità competenti rispettino pienamente i provvedimenti della giustizia amministrativa”.