Quella che doveva essere una gita alla scoperta della provincia trapanese si è trasformata in una vera e propria odissea per Gino e Carla, turisti milanesi in vacanza a Cornino. La coppia, lo scorso 23 settembre, percorrendo una strada di campagna tra Mazara del Vallo e Marsala, si è trovata davanti un cane randagio. Nel tentativo di evitarlo con l’auto, sono usciti di strada senza riportare ferite, né loro né l’animale.
Convinti di fare la cosa giusta, i due hanno caricato il cane in macchina per portarlo al canile sanitario più vicino. Da qui, però, è iniziato un calvario fatto di rifiuti, rimpalli e persino accuse.
Dal canile alla Municipale: il rimbalzo di responsabilità
Arrivati al Rifugio sanitario di Mazara del Vallo, il personale ha spiegato che senza l’intervento della Polizia Municipale non era possibile accogliere l’animale. Al comando dei vigili, l’agente di turno ha chiesto con precisione il luogo del ritrovamento, rifiutandosi di prendere in carico la situazione.
Nuovo ritorno al canile, stesso esito: niente accoglienza, anzi l’invito implicito a “lasciare” di nuovo l’animale dove era stato trovato. I turisti hanno quindi provato a contattare la Municipale di Marsala, nella speranza di trovare una soluzione. Ma anche lì, dopo iniziali rassicurazioni, si sono scontrati con atteggiamenti aggressivi e il rischio di essere denunciati per presunto abbandono.
L’aiuto dei volontari
Dopo quasi sette ore di tentativi e decine di telefonate, a risolvere la vicenda è stata una volontaria, Rosa Errera, che ha accolto il cane, malato e infestato da parassiti, per condurlo in un ricovero idoneo.
La denuncia: «Una violazione della legge regionale»
«Siamo stati trattati da criminali per aver soccorso un randagio», scrivono in una lettera inviata a Tp24. «In Sicilia avete volontari straordinari, ma un sistema pubblico che scarica le proprie responsabilità».
L’episodio, secondo quanto riferito dal presidente dell’associazione “Diritti Animali” Giovanni Giacobbe, rappresenterebbe una violazione della legge regionale 15/2022, che obbliga i Comuni a intervenire nella gestione del randagismo.
Una brutta cartolina per il turismo
La coppia, animalista convinta, ammette di essere rimasta profondamente segnata: «Abbiamo sempre amato la Sicilia, ma questa esperienza ci ha rovinato il gusto di trascorrere qui il nostro tempo libero».