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29/09/2025 15:59:00

Perché la Global Sumud Flotilla non vuole e non può fermarsi

Dopo l'aggressione subita dall'imbarcazione della spedizione che intendeva consegnare aiuti alimentari ai palestinesi della Striscia di Gaza, è intervenuta la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, da New York con questa dichiarazione: "Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità per infilarsi in un teatro di guerra per consegnare aiuti a Gaza, che il governo italiano avrebbe potuto inviare in poche ore. Richiamo tutti alla responsabilità, in particolare i parlamentari italiani."

 

In seguito, Meloni ha aggiunto: "Tajani sta lavorando a un’altra proposta di mediazione, che prevede di consegnare questi aiuti a Cipro, al Patriarcato Latino di Gerusalemme, che si assume la responsabilità di distribuirli. È una proposta sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota, del governo israeliano e, ovviamente, del governo italiano. Stiamo aspettando una risposta dalla Flotilla. E io faccio un appello alla responsabilità di tutti, perché non si può rischiare l’incolumità delle persone per fare iniziative che sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti, ma per creare problemi al governo."

 

Infine, ha concluso: "Non sono stupida, e quello che accade in Italia non ha come obiettivo alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza, ma attaccare il governo italiano. Trovo oggettivamente irresponsabile usare la sofferenza di Gaza per attaccare il governo."

 

La prima obiezione alla Meloni è che fermare la Flotilla non è accettabile, poiché non si tratta di un "teatro di guerra", ma di un'aggressione da parte di uno Stato, Israele, alla popolazione civile di un altro Stato che non ha forze armate, con l'intento di debellare un'organizzazione terroristica, Hamas, responsabile del pogrom del 7 ottobre 2023.

La seconda obiezione riguarda l'ambiguità del diritto internazionale. Dopo gli Accordi di Oslo, 157 paesi su 193 membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto lo Stato di Palestina. Inoltre, la risoluzione 67/19 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, adottata nel novembre 2012, ha concesso allo Stato di Palestina lo status di osservatore permanente, come Stato non membro. Tale deliberazione conferisce allo Stato palestinese uno status equivalente a quello della Città del Vaticano. Un punto cruciale è la proprietà delle 12 miglia di acque che si estendono dalla costa della Striscia di Gaza: a chi appartengono?

 

Inoltre, le operazioni di distribuzione alimentare sono state affidate alla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), che si avvale di contractor. Le cronache raccontano che alcuni palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano di raggiungere le provviste. Oltretutto, il governo israeliano ha imposto il divieto di includere zucchero, biscotti, miele e marmellata nelle confezioni, alimenti di uso comune tra i bambini della Striscia – fonte Music for Peace. Non serve un quoziente intellettivo elevato per comprendere le ragioni dietro questa decisione, e non è necessario essere geniali per rendersene conto. Infine, uomini e donne della Flotilla non desiderano morire per fare opposizione al governo italiano; vogliono invece ristabilire il diritto internazionale, su cui si fondano le democrazie occidentali.

 

Vittorio Alfieri