Il governo regionale annuncia con toni trionfali l’estensione del bonus contro il caro-voli fino al 28 febbraio 2026. Ma c’è chi, dietro le cifre e le conferenze stampa, non riesce ancora a vedere un euro dei rimborsi richiesti mesi fa.
È il caso di Gaspare, un nostro lettore, che ha scritto alla redazione segnalando una situazione che molti altri siciliani stanno vivendo in silenzio. A oggi – 22 novembre 2025 – due voli effettuati ad agosto e correttamente caricati sulla piattaforma regionale SiciliaPei il 1° settembre risultano ancora “non presi in carico”. Non solo non sono stati rimborsati, ma neppure approvati: fermi esattamente allo stesso punto da quasi tre mesi.
«Ho caricato i documenti il 1° settembre – racconta Gaspare – e da allora non è cambiato nulla. Non c’è approvazione, non c’è erogazione, e soprattutto non c’è neanche la presa in carico. Il dubbio è che, come già successo, i fondi non ci siano davvero nonostante le belle parole».
L’annuncio del governo Schifani
Proprio ieri la Regione ha comunicato che il bonus sarà valido fino a fine febbraio 2026. Lo sconto – ricorda l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò – riguarda:
- 25% sul costo del biglietto per tutti i residenti in Sicilia
- 50% per studenti, residenti con Isee sotto i 15mila euro e persone con invalidità pari o superiore al 67%
Secondo i dati forniti dalla Regione, nel solo 2025 (gennaio-ottobre) oltre 600 mila viaggiatori avrebbero usufruito dello sconto. E sarebbero più di 1 milione e 300 mila le richieste di rimborso complessive dalla fine del 2023.
La promessa dell’assessore è che nei prossimi giorni le piattaforme di Ita e Aeroitalia verranno aggiornate con la nuova scadenza.
I dubbi: “Bella misura, ma i rimborsi non arrivano”
A fronte degli annunci, restano però i ritardi lunghissimi nel trattamento delle richieste. E il problema non è nuovo: già nei mesi scorsi erano emerse difficoltà legate alla mancanza di fondi realmente disponibili rispetto al volume di domande registrate.
«Noi paghiamo e prenotiamo i voli – conclude Gaspare – ma poi ci ritroviamo a sperare che stavolta il rimborso arrivi. La misura è bella, la realtà molto meno».