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01/12/2025 12:52:00

“L’ho letto su TP24”: quando un giornale diventa parte della conversazione quotidiana

“L’ho letto su TP24”

È diventato un tormentone, un intercalare, un riflesso automatico. 

Una sorta di punto zero della conversazione pubblica nel trapanese. Lo si sente al bar, in ufficio, nelle chat condominiali, nelle discussioni tra genitori davanti scuola e persino in certe call di lavoro. Subito dopo, puntuale, arriva la seconda parte del rituale: “Secondo me hanno ragione”, “Io non sono d’accordo”, “Qui l’hanno fatta troppo pesante”, “Non era meglio scriverlo così?”. È questo fenomeno linguistico e sociale – prima ancora che informativo – che la nuova campagna di TP24.it racconta. Il punto di partenza di ogni discussione “L’ho letto su TP24!” è più di uno slogan. 

È la fotografia di ciò che TP24 è diventato: il primo link della giornata, la homepage che si apre mentre si beve il caffè, la fonte che fa scattare la scintilla del dibattito. Non è un marchio di infallibilità, e neanche un certificato di approvazione collettiva. È semplicemente un fatto: quando succede qualcosa nel trapanese, la prima cosa che si fa è controllare TP24. I numeri del 2024 lo confermano:

  • 4,9 milioni di utenti,
  • 18,6 milioni di sessioni,
  • 32,3 milioni di visualizzazioni

 

 

Numeri che non dicono che siamo tutti d’accordo, ma che siamo tutti nello stesso posto: davanti a uno schermo, su TP24, a capire cosa sta succedendo. L’infrastruttura informativa del territorio C’è chi apprezza, chi discute, chi critica ogni virgola. Chi condivide tutto e chi commenta “potevate scriverlo meglio”. Chi ci ringrazia e chi ci bacchetta. Benissimo così: significa che la conversazione vive. E che un giornale non è più solo un contenitore di notizie, ma un elemento stabile della vita civile.

 Per dirla con un’espressione cara agli addetti ai lavori, TP24 è ormai diventato un’infrastruttura informativa. Il luogo digitale in cui si va – prima ancora di decidere cosa pensare – a vedere cosa sta succedendo. Poi ognuno si fa la sua idea. Com’è giusto che sia. Una campagna che racconta quello che già accade “L’ho letto su TP24” non è un vanto, non è un’autocelebrazione. È un’osservazione. Una semplice frase che migliaia di persone ripetono ogni giorno prima di dire la loro, prima di essere d’accordo, prima di dissentire, prima di schierarsi o criticare. Racconta una comunità che discute, che ragiona, che non si accontenta. Racconta un giornale che è diventato, nel bene e nel male, parte della conversazione quotidiana. 

Uno specchio del territorio, con tutte le sue complessità, le sue passioni, i suoi giudizi taglienti e il suo bisogno di capire. Perché il nostro motto non è un caso: sapere / capire. E tutto parte da lì. Da un semplice: “L’ho letto su TP24”.