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18/07/2017 07:49:00

Marsala, rifiuti "miscelati": assolti Ettore Paladino e i vertici di Aimeri Ambiente

 I vertici nazionali e locali dell’Aimeri Ambiente sono stati assolti dal giudice monocratico Lorenzo Chiaramonte dall’accusa di avere “miscelato”, nel 2012, rifiuti di diverso tipo nel centro di raccolta temporaneo di contrada Cutusio.

Gli imputati assolti sono il milanese Giuseppe Caruso, amministratore delegato di Aimeri Ambiente, Luca Venturin, di Castelfranco Veneto, procuratore preposto alla gestione tecnica della stessa società, Giovanni Maria Picone, responsabile della gestione operativa della raccolta dei rifiuti solidi urbani nell’ambito  dell’Ato Tp1 “Terra dei Fenici”, ed Ettore Maria Paladino, responsabile dell’attività dell’Aimeri per Marsala.

A difendere i primi due imputati è stato l’avvocato torinese Giampiero Chieppa, mentre legale degli altri due è stato il marsalese Paolo Paladino. Secondo l’accusa (indagini dei carabinieri del Noe di Palermo coordinate dal pm Giulia Mucaria), gli indagati, in un’area a margine all’interno di una discarica per rifiuti inerti del Comune di Marsala, quella di contrada Cutusio, “miscelavano – si legge nel decreto di citazione a giudizio - componenti leggeri di rifiuti oggetto di raccolta nelle aree adiacenti (ad es. sacchetti di plastica, carta e cartone) con materiale inerte, così realizzando un’attività di raccolta, trasporto recupero, smaltimento di rifiuti, in assenza di autorizzazioni”.

E per questo, nel 2012, il centro di raccolta di Cutusio fu sequestrato dai militari del Noe su richiesta della Procura. Nel processo, però, i difensori hanno affermato che si trattava di rifiuti “non pericolosi” e che per quell’attività non era necessaria alcuna autorizzazione. E il giudice Chiaramonte ha dato loro ragione.

“Un processo – dichiara l’avvocato Paolo Paladino – che poteva benissimo non nascere. Sin dal primo momento, infatti, è stato chiaro, e gli stessi militari del Noe lo avevano accertato, che i rifiuti oggetto di contestazione non erano rifiuti speciali e conseguentemente la loro miscelazione è, non solo non vietata, ma addirittura consentita. Questo è quello che abbiamo sempre sostenuto, sia nel corso delle indagini che nel dibattimento, e siamo molto contenti che il giudice lo abbia condiviso pienamente”.

Nel processo, il Comune di Marsala si è costituito parte civile. A rappresentarlo è stato l’avvocato Cosimo Di Girolamo.



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