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06/02/2024 18:00:00

Il Teatro Sollima sfregiato, l'amministrazione Grillo e il Manicheismo

 Manicheismo. È una religione fondata da Mani che, a partire dal 3° secolo d.C., si diffuse in Asia, in Europa e in Africa, e fu anche un culto di stato. È una confessione dualistica sul conflitto tra Bene e Male, Luce e Tenebre. Fu seguita da giovane anche dal teologo e filosofo poi Sant'Agostino da Ippona; questa concezione della realtà ha ispirato l’utilizzo dell’aggettivo manicheo, che indica colui che considera le cose 'bianche' o 'nere', senza prendere in considerazione altre tonalità, ad esempio come il 'grigio'.

Ed è il colore 'nero' che ha invaso il Teatro Comunale "Eliodoro Sollima" dopo il restauro deciso dall'amministrazione Grillo. Il contenitore culturale, come ama chiamarli la giunta attuale lilibetana, ebbe la sua genesi, narrano le cronache del tempo, in una data che accompagna la città, ed è l'11 maggio 1807, quando il re Ferdinando IV di Borbone decise d'accordare a Don Leopoldo Fedele, degente nella città di Marsala, l’implorato permesso di poter costruire un teatro stabile di fabrica in un luogo proprio e decente. Il teatro, dopo qualche anno, fu espropriato dal Comune per ragioni di pubblica utilità, e furono effettuati lavori rinnovativi, incluso l'ingrandimento e l'aggiunta di decorazioni e attrezzi scenici. Dopo una chiusura di alcuni decenni, nel 1994 fu restituito alla città in tutta la sua bellezza.

L'amministrazione Grillo ha deciso lavori di manutenzione principalmente per realizzare il bagno per i disabili e terminare l'abbattimento delle barriere architettoniche e il sottoscritto essendo handicappato, si è manichei a tal proposito non sono diversamente abile, ringrazia. Contestualmente, si è restaurato il complesso ligneo con una vernice ignifuga, ma il risultato è stato l'alterazione del colore dei palchetti e delle decorazioni lignee. Dopo una visita dell'ottobre passato, l'artista Massimo Pastore denunciò lo scempio e naturalmente partì il balletto: "è stato fatto 'bene' o 'male' il lavoro", memorabile la dichiarazione dell’assessore ai Beni Culturali Ignazio Bilardello. Il colore alterato? "Non è stato alterato nulla. Ma queste colorazioni alterate credo che siano legate alla luce, le foto che girano prospettano un colore diverso".

Adesso la vernice dovrà essere rimossa, e l'aspetto del teatro deve essere ripristinato, come disposto dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Con l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Grillo sotto accusa per il danno fatto. E infatti ripristinare il tutto costerà un bel po' di soldi. Ed è l'ennesima vicenda del primo cittadino sulla quale il concetto manicheo fin da subito era ineccepibile.

Vittorio Alfieri