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10/04/2014 06:15:00

A Mazara la Via Crucis la organizza la nipote del boss Mariano Agate

 Chissà se il Vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, avrà qualcosa da dire. E’ sempre molto attento su questi temi, e ha scritto un libro che si chiama “La Chiesa che non tace”, un po’ di tempo fa, e che parla della lotta alla mafia da parte della Chiesa.

Stiamo parlando della Via Crucis di di Mazara del Vallo. E’ giunta alla quinta edizione, e porta, nel volantino che gira in questi giorni in città, il simbolo del Comune di Mazara del Vallo, della onlus “Vita e Salute”, e del Santuario della Madonna del Paradiso, che è la seconda chiesa, per importanza della città.

La “Manifestazione con Gruppi Statuari Viventi nella Città del Satiro”, come recita in pompa magna il volantino si terrà la Domenica delle palme, il 13 Aprile 2014, alle ore 18 e 30. Partirà dal Santuario della Madonna del Paradiso e arriverà in Piazza della Repubblica.

Singolare è quanto riportato nel volantino: “La manifestazione è organizzata da Vita Agate e Giuseppe Parisi”.

Vita Agate è la  nipote  di Don Mariano Agate, boss di Mazara del Vallo.

Mariano Agate non è un boss qualsiasi. Alleato di Totò Riina, è deceduto il 3 aprile 2013 mentre scontava l’ergastolo in seguito alle condanne riportate per la strage di Capaci e per sette omicidi, tra cui quelli del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto.

Da notare anche gli sponsor: Fantasy Video (una videoteca) e Pinta Zottolo Spa, ditta di carburanti e lubrificanti che fa capo anche all’ex Sindaco di Mazara, l’anziano Ignazio Giacalone, noto alle cronache giudiziarie della città.

Non c’è nulla di male ad organizzare una manifestazione religiosa, per carità, che - abbiamo notato - non rientra neanche nel calendario ufficiale della Diocesi - ma qualcosa va detto.

Per aggiungere parole recenti del Vescovo Mogavero, sempre a proposito dei rapporti tra dinastie mafiose della nostra terra e la Chiesa, “'qualche decennio fa l'argomento avrebbe trovato gli uomini di chiesa o imbarazzati o assenti - per riluttanza o perche' si sarebbe finiti sul banco degli imputati; un imbarazzato silenzio che adombrava un'indebita vicinanza con ambienti mafiosi”.

La famiglia del boss Mariano Agate non si è mai dissociata dal boss (cosa che invece è avvenuta in altri casi, sempre a Mazara del Vallo). Non solo, di recente la vedova del boss Agate,  ha querelato il giornalista di Trapani Rino Giacalone per diffamazione.

A Giacalone è arrivata la pubblica solidarietà di ben 40 familiari di vittime di mafia. Non è arrivata la solidarietà dei tanti candidati a Sindaco per le prossime elezioni amministrative di Mazara del Vallo, nonostante un’iniziativa lanciata dal battagliero blogger Ivano Asaro.

Va ricordato infine che il Vescovo Mogavero ha rifiutato nel 2013 a Pace i funerali religiosi, con ciò attirandosi da parte della stessa signora Rosa Pace l’accusa di “fare propaganda giustizialista”, di aver fatto dalla sua famiglia “carne da macello”.

"Ma il tribunale mica aveva detto che il funerale non andava fatto, è stata una decisione del Vescovo - commenta Don Giuseppe Fullone - e poi comunque qualche messa in suffragio del defunto è stata fatta lo stesso". 

Don Giuseppe Fullone è il parroco della Chiesa di Maria Ss. del Paradiso. Per lui tutto è normale. Anzi la fede della famiglia Agate prevale su tutto: "Mariano in punto di morte aveva dato dei segni precisi, aveva chiesto più volte il cappellano del carcere. Così mi hanno detto". E la famiglia che non si è mai dissociata rispetto alla mafia? "Di queste cose non so nulla. Sono cose di famiglia" dice il sacerdote. Ma i fatti di mafia sono fatti di famiglia? "Non lo so completamente. Non ne abbiamo mai parlato. Il nostro discorso riguarda solo il catechismo, la Via Crucis...".