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28/04/2015 06:50:00

Trapani, Marsala e Paceco ci riprovano per le Saline Patrimonio Unesco. E' la volta buona?

 E’ cominciato un altro tentativo, l’ennesimo, per far riconoscere le Saline e lo Stagnone come patrimonio Unesco. Questa volta non è un’iniziativa isolata dei comuni su cui insistono le Saline, quindi Marsala, Trapani e Paceco. Ma è un’iniziativa unitaria, cominciata con un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Palermo, presso l’assessorato Regionale ai Beni culturali, alla presenza dell’assessore Antonio Purpura. L’iniziativa riguarda un’area territoriale vasta, quella della zona costiera delle Saline che passano per Marsala, Paceco e Trapani. Nel tavolo tecnico si è parlato di esaminare con gli Stakeholder (Istituzionali e Privati) una ipotesi di progetto di candidatura a Sito UNESCO nella Sicilia Occidentale, dell’Area vasta delle Saline che comprende la Riserva dello Stagnone di Marsala e la Riserva Naturale Orientata di Trapani e Paceco.
Chiedere il riconoscimento delle saline del trapanese per ottenere fondi comunitari. E’ questo in sostanza il motivo dell’istituzione del tavolo tecnico per portare avanti la candidatura. L’iniziativa, infatti, cade nel solco tracciato dal Piano strategico regionale di sviluppo turistico della Sicilia, di recente redatto in sinergia con all’assessore al turismo Cleo li Calzi, che vede i Siti Unesco della Sicilia posti come nodi strategici di attrazione turistica nell’Isola, su cui orientare gli investimenti allo sviluppo previsti dalla Programmazione Europea 2014/2020 e sui cui implementare la valenza dei flussi turistici attraverso il prestigioso marchio dell’Unesco, che funge da attrattore internazionale. L’incontro nasce da una attività “esplorativa” dell’associazione Strada del Vino Erice doc, fatta alla Bit di Milano. Al tavolo tecnico all’assessorato regionale erano stati invitati
Aurelio Angelini, Direttore Fondazione UNESCO SICILIA, Giovanni Ruggeri, Consulente Assessorato Regionale Beni Culturali/Responsabile Siti UNESCO SICILIA, Vincenzo Fazio , Presidente SDV Erice DOC – socio CLUB UNESCO Erice, Giacomo Dali’ Staiti : Presidente Consorzio Valorizzazione Sale Marino di Trapani/Saline Ettore Infersa, Vito Damiano, Sindaco di Trapani, Biagio Martorana, Sindaco di Paceco, Giovanni Bologna, Commissario Straordinario, Alessandro Tarantino Add. Stampa del Comune di Marsala, Diego Maggio, Dirigente sett. Cultura ex Provincia Trapani /Ente Gestore Riserva Saline Stagnone Marsala, Girolamo Culmone, Direttore WWF Ente gestore Riserva Saline Trapani e Paceco, Paola Misuraca, Soprintendente - Soprintendenza Beni Culturali di Trapani, Sebastiano Tusa, Soprintendente - Soprintendenza del Mare Palermo
Hanno partecipato all’incontro anche arch. Luigi Biondo del FAI Trapani, e l’Associazione Whitaker.
Angelini ha spiegato quali sono le procedure per avviare la candidatura delle Saline alla “Nomination Resources Manual UNESCO World Heritage”. L’assessorato regionale ai Beni culturali e la Fondazione Unesco hanno dettato le linee guida ai diversi “attori” della missione. L’intenzione dovrebbe essere quella di impegnarsi per un progetto di candidatura unitaria, per valorizzare la vasta area che va da Trapani a Marsala. Ma sappiamo bene che in queste circostanze, spesso, nascono invidie e campanilismi. Comunque la prossima tappa sarà quella di avviare una fase di studio scientifico preliminare, dove il “Sale Marino di Trapani” (di recente valorizzato con il marchio I.G.P.) e la sua storia millenaria, saranno avviati al percorso di candidatura per ricevere il prestigioso riconoscimento. Il “Fil Blanche” del Sale marino di Trapani, Marsala e Paceco è infatti quello della totale eco sostenibilità di una produzione industriale tradizionale del territorio, grazie all’utilizzo dell’acqua di mare come materia prima, del sole e del vento come fonti energetiche, ma anche quello di aver rappresentato una sorta di “Frigorifero della storia”, per il suo impiego millenario nella salagione e conservazione delle derrate alimentari. Si cerca di ripetere quanto fatto a Pantelleria, dove è stato riconosciuto patrimonio Unesco una pratica agricola che genera l’ottimo passito.
Questo non è l’unico tentativo messo in moto per far riconoscere le Saline come patrimonio Unesco. Marsala ci prova da 40 anni a far entrare nella prestigiosa lista Mozia e le Saline, gli ultimi tentativi sono stati fatti dall’amministrazione Carini. Poi ci ha provato anche Giulia Adamo, ma non si è mai concluso nulla. Anche la Provincia regionale di Trapani ci ha provato. Nel 2010, dopo due ore di “appassionato ed unitario dibattito” il consiglio provinciale approva una mozione che non lascia spazio a perdite di tempo. Il documento, in particolare, ”impegna l’Amministrazione della Provincia Regionale di Trapani a farsi promotrice della costituzione di un comitato permanente a sostegno della candidatura del sito “La Civiltà fenicio-punica in Italia, Isola di Mozia e Lilybeo” quale patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO”. Tale comitato avrebbe dovuto dovrebbe coinvolgere la stessa Provincia Regionale di Trapani, il Comune di Marsala, la Regione Siciliana, la Sovrintendenza ai beni culturali, la Fondazione Whitaker, le Università siciliane, il mondo della scuola e le associazioni culturali e scientifiche interessate alla materia. Curiosità: la Regione non aderì a quella proposta. L’Assessore regionale alla cultura, Armao, aveva cambiato idea, e aveva annunciato di lavorare per fare diventare patrimonio Unesco l'itinerario arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalu'. Con lo stesso risultato di Mozia: nulla.
C’è da dire che negli ultimi anni l’Unesco riceve molte richieste, perchè si fiuta il business, e ha stretto ancora di più i criteri di selezione.



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