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24/05/2016 06:30:00

Nasce in Sicilia Sinistra Italiana. Nel direttivo i trapanesi Fundarò, Rocca e Accardo

Ha preso il via domenica scorsa anche in Sicilia il processo di formazione di Sinistra italiana. Nella Sala Cerere di Palazzo Chiaramonte ad Enna, si è svolta l’Assemblea costituente.

Con al tavolo della presidenza, tra gli altri, Luca Casarini, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino, Erasmo Palazzotto ed Elisabetta Piccolotti, che ha tratto le conclusioni alla fine dei lavori, una sala gremita da rappresentanti delle nove provincie siciliane ha discusso della possibilità di ricostruire in Sicilia una Sinistra che abbia l'ambizione di cambiarla radicalmente.

Quasi tutti gli interventi hanno sottolineato l’urgenza, prima che sia irrimediabilmente troppo tardi, la nascita di un soggetto politico che sappia riconnettere la rappresentanza sociale e quella politica nel tentativo di restituire dignità alla Regione.

Non solo. Dare, è stato detto, un nuovo strumento di lotta a “tutti coloro che subiscono ogni giorno la violenza di un neoliberismo che produce disuguaglianza ed esclusione sociale.

Una sfida difficile, che nulla ha a che spartire con iniziative che da qualche parte vengono proposte in modo estemporaneo e che hanno tanto il sapore amaro di angusti fini elettoralistici.

Una sfida difficile qui in Sicilia, più che altrove, dove quasi tutti i soggetti politici, divenuti ormai comitati d'affari, risultano funzionali all'occupazione sistemica del potere.

Qui in Sicilia dove la crisi economica perversamente intrecciata al dilagante trasformismo politico sta producendo il più grande disastro della nostra storia isolana sotto ogni aspetto: economico, sociale e culturale.
Una terra martoriata quella siciliana. Dove le disuguaglianze sociali stanno diventando simili a quelle dei paesi sottosviluppati, è stato detto da tutti gli oratori intervenuti, diventa sempre più urgente la costruzione di una autentica Sinistra se si vuole restituire speranza di cambiamento a tutti coloro che oggi la stanno perdendo.

Una Sinistra rinnovata in grado “di sfidare un Partito Democratico che oggi ha il volto del peggior sistema di potere che ha governato la nostra Isola negli ultimi venti anni” da una parte, e dall’altra, di “smascherare il populismo sterile del Movimento 5 Stelle”.

Numerosi gli interventi nel corso di una lunga giornata assembleare. Nel corso della quale è stato ripetuto più volte che non basterà unire le forze già esistenti. Servirà lavorare sodo per raccogliere attorno a questo progetto nuove energie e nuove competenze per dare vita ad un percorso che sia fondato prevalentemente sulla partecipazione e sull'esercizio della democrazia.

È inutile nascondersi dietro a un dito. Il processo costituente di Sinistra italiana che porterà al congresso fondativo, che molto probabilmente si terrà il 3, 4, 5 dicembre prossimo, non sarà cosa agevole.

Non sfugge a nessuno il contesto drammatico nel quale occorrerà muoversi. La disaffezione e l'antipatia nei confronti della politica ormai endemiche nella società sono testimoniate dal “fascino” che taluni falsi profeti riscuotono.

Occorrono nuove biografie, nuovi linguaggi, nuove soggettività: il cambiamento non è più rinviabile perché la credibilità, che oggi manca, non è un concetto astratto, ma si incarna in volti, esperienze, nomi.

Saranno in grado di fare finalmente un congresso pienamente democratico, in cui a decidere siano in prima persona coloro i quali hanno aderito e coloro i quali aderiranno al processo costituente?

E’ una grande domanda che attende una grande risposta.

La politica ha bisogno di un partito autentico, non di un comitato elettorale. Tutti hanno espresso la consapevolezza della necessità di una organizzazione che sia radicata, capillare, territoriale, strutturata per funzioni e responsabilità.

Saranno i nostri eroi a realizzare tutto ciò?

Ascoltandoli, ci è sembrato che l’ ottimismo della volontà non manca come anche la consapevolezza della ragione sulle difficoltà del percorso.

Alla fine, l’Assemblea ha votato i 22 componenti del Comitato Regionale. A rappresentare la provincia di Trapani sono state delegati la professoressa Sabrina Rocca, dell’Associazione “Trapani Cambia”, candidata sindaca alle ultime amministrative trapanesi, il professore Gero Accardo in rappresentanza dell’Associazione “Sinistra e Lavoro”, e Massimo Fundarò, già segretario regionale di Sel, partito ormai disciolto.

I tre delegati nominati per il Congresso Nazionale sono stati Ottavio Navarra, Gentile e Joppolo.

 

Franco Ciro Lo Re

 

 

 

 



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