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01/12/2009 08:47:28

Lombardo: "Pronti a governare con il Pd"

 

Per la Sicilia dunque Lombardo punta a realizzare attorno ad un programma “un’ampia convergenza” se sarà possibile anche con il Pd.
 ”Non so se il presidente Lombardo lancia l’appello al Pd da Palazzo Grazioli, forse gli sfugge che non può pensare di rivolgersi contemporaneamente a Berlusconi e al Partito Democratico per risolvere la crisi del suo Governo”. Questo è quanto ha detto il segretario regionale del Partito Democratico Sicilia, Giuseppe Lupo, rimandando al mittente “l’offerta” presidenziale. ”Il presidente – aggiunge Lupo – al di là degli annunci, non ha fatto alcuna reale apertura al Pd, che è geneticamente e politicamente alternativo ai governi di centrodestra”.

Oggi, prima del passaggio in aula, Lombardo incontrerà Cgil Cisl e Uil per confrontarsi sulle ipotesi di riforme. Ma già oggi, i tre segretari sindacali hanno anticipato le loro posizioni rispetto alla crisi. Dalla Cisl arriva, netto, l'invito a Lombardo ad andare avanti, perché "le elezioni anticipate - dice il segretario Maurizio Bernava - sarebbero un disastro". "Sindacati e imprenditori - propone il sindacalista - dovrebbero esercitare su governo e Ars il pressing necessario a una svolta capace di colmare inefficienze e ritardi". Ma per Marco Falcone, deputato regionale del Pdl e mediatore tra i 'lealisti' e i 'ribelli' di Gianfranco Micciché che sostiene Lombardo, la Cisl sta facendo "una straordinaria azione di collante tra il governo e il Pd". Cauti anche Cgil e Uil. "Contestiamo chi, sindacalista o imprenditore, assume ruoli impropri e si fa suggeritore di formule politiche - commenta Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana - Il governo deve avere la capacità di uscire dalla crisi senza stampelle. Se questo non dovesse accadere Lombardo dovrà prendere atto del fallimento dell'esperienza del centrodestra". Per il leader siciliano della Uil, Claudio Barone, "bisogna mantenere distinto il ruolo del sindacato da quello dei partiti: confondere i due ruoli è molto pericoloso".


"Si e' parlato tanto di Piano Marshall, di cabine di regia per il Sud, ma nella finanziaria non c'e' riscontro a tali prospettive aperte per il meridione" ha aggiunto Lombardo.

"Le politiche per il Mezzogiorno non devono farsi dal centro con fondi che compete alle Regioni gestire - ha detto- servono invece fondi aggiuntivi. Il divario con il resto del Paese si puo' colmare con investimenti mirati allo sviluppo, al riempimento del gap infrastrutturale, con una fiscalita' speciale. E poi, il governo centrale deve fare la propria parte".

"Se negli ultimi 20 anni il divario e' cresciuto - ha concluso Lombardo - non credo sia solo una colpa degli amministratori regionali".