Ora la Gdf indaga su quanto accaduto nel comune di Salemi e sul comportamento del sindaco Vittorio Sgarbi, che minaccia le dimissioni. "Se per il lavoro di rinascita che ho fatto e faccio a Salemi con l'obiettivo di risollevarla dall'oblìo e dall'incuria in cui l'hanno tenuta i miei predecessori, debbo anche subire le indagini della Guardia di Finanza, mi dimetto in questo istante da sindaco". Lo dice Vittorio Sgarbi commentando una indagine della Guardia di Finanza che sta verificando le modalità di utilizzo di una vettura di proprietà del Comune. "Subire una indagine perché, con la benzina pagata per giunta di tasca propria dal vice sindaco, abbiamo prelevato e poi riaccompagnato all'aeroporto i giornalisti di quotidiani nazionali arrivati a Salemi per un convegno - spiega Sgarbi - e tra questi il responsabile delle pagine culturali del quotidiano La Repubblica, mi sembra semplicemente una vergogna che non posso tollerare. Invece di essere ringraziato, mi indagano". Nei giorni scorsi 3 agenti della Guardia di Finanza si sono recati al Comune per acquisire informazioni sulla vettura, su chi la guidava, sulle persone che vi sono salite sopra e per quali ragioni. Sempre nell'ambito della stressa indagine il vice sindaco Antonella Favuzza, che ha pagato di tasca propria il carburante, questa mattina sarà sentita dalla Guardia di Finanza.
Vittorio Sgarbi, riprendendo il tema del suo intervento nella trasmissione «Domenica cinque» condotta da Barbara D’Urso, e cioè il crollo di una casa del centro storico di Favara, spiega:
«Non si può ritenere un potere responsabile di un potere che non ha. Se io avessi avuto il potere di dare le case, l’avrei già fatto con il progetto “case a 1 euro”, che tra l’altro riguarda soggetti che hanno grosse disponibilità economiche e non indigenti. Ma il sindaco, qualunque sia la tipologia delle case, questo potere non ce l’ha.
Il dramma è che il sindaco ha una grande visibilità e nessun potere. Non può decidere di dare una casa a questo o a quello, tanto più se non è nemmeno in graduatoria. Il suo nemico è dunque la burocrazia.
Alla famiglia di Favara il sindaco non avrebbe potuto dire: andate via di lì che vi do un alloggio nuovo. Un sindaco non ha questo potere, è solo un parafulmine o lo spaventapasseri di una situazione nella quale la sua volontà non è rispettata.
Diversamente rischi, e rischiando sei indagato. Se lavori, se agisci ti mettono sotto inchiesta. E’ quello che è successo a me a Salemi dove la Guardia di Finanza indaga sull’auto del comune che ha trasportato dei giornalisti. Siccome il rimedio per non subire indagini è non fare niente, meglio lasciare, meglio dimettersi».
Il magistrato inquirente Carlo Marzella, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha disposto la comparizione, nella qualità di persone informate dei fatti, dei più stretti collaboratori di Vittorio Sgarbi a Salemi, e cioè del Vice Sindaco Antonella Favuzza, dell’Addetto Stampa Nino Ippolito, del Responsabile del «Progetto Terrermoto» Nicolas Ballario e dell’assessore all’Urbanistica Nina Grillo.
Il magistrato ha convocato i collaboratori di Sgarbi per domani alle 15,00 nella locale Caserma dei Carabinieri a Salemi.
Ignoti, probabilmente tra sabato e domenica, si sono introdotti nell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco in via Giovanni La Rocca 4, nel centro storico di Salemi.
I ladri hanno portato via 10 Pc portatili, ancora imballati, custoditi all’interno di un armadio, acquistati dal Comune e destinati ai ragazzi che conducono le attività di stage proprio nell’ufficio di Sgarbi.
Sul furto indagano i carabinieri della locale stazione che stamane hanno effettuato i rilievi di rito.
I ladri, oltre a portare via i Pc, hanno rovistato in altri armadi e buttato sul pavimento libri e documenti.