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23/02/2010 08:21:22

Sulla possibile prigione di Denise scontro tra Di Pisa e Piera Maggio

Anche perché si tratta di un vecchio casolare senza tetto, quali eventuali tracce biologiche si dovrebbero trovare?". Lo ha detto all'ADNKRONOS il Procuratore capo di Marsala (Trapani), Alberto Di Pisa, che replica così a Piera Maggio, la madre della piccola Denise Pipitone, la bimba di quattro anni scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004 mentre giocava davanti alla sua abitazione. Ieri sera, durante la trasmissione 'Chi l'ha visto?', Piera Maggio e il suo legale, l'avvocato Giacomo Frazzitta, sono intervenuti telefonicamente per denunciare che il casolare di campagna, a Villagrazia di Carini, nel palermitano, che potrebbe essere stata la 'prigione' della bimba dopo il suo rapimento, non è stato posto sotto sequestro.
Inotre, Frazzitta e la Maggio, hanno lamentato in trasmissione di essere stati avvertiti "solo alle 18" di ieri di un atto "irripetibile" che si sarebbe dovuto eseguira questa mattina nel casolare per verificare l'eventuale presenza di tracce biologiche di Denise Pipitone. "E' un fatto estrememente grave, visto che il Codice prevede che la persona offesa venga avvisata in tempo. Domani ci rivolgeremo al Procuratore Di Pisa", ha detto la madre della bimba che oggi avrebbe dieci anni.
Il casolare è stato localizzato, in seguito a una consulenza tecnica depositata dalla parte civile, seguendo le tracce telefoniche di Anna Corona, la moglie del padre naturale di Denise, indagata per sequestro di minore e della figlia di quest'ultima, Jessica Pulizzi, sotto processo per concorso in sequestro. "La difesa, come prevede il Codice, è stata avvisata - controbatte il Procuratore Di Pisa - Quindi, non c'è stato alcun pregiudizio nei confronti della persona offesa".
E' lo stesso Procuratore capo di Marsala, che è a capo della Procura che indaga sulla sparizione di Denise Pipitone, da quasi due anni, a riferire che "comunque l'atto irripetibile previsto per questa mattina, sarebbe comunque saltato, perché la difesa di Anna Corona, ha espresso riserva di incidente probatorio. E questo ha provocato il differimento deciso dalla Procura". E' Di Pisa poi a spiegare che "se la riserva della difesa Corona non viene sciolta entro i sei mesi dati dal giudice per le indagini preliminari per eseguire l'atto irripetibile, allora salterà definitivamente. Con ogni probabilità, questo esame non verrà mai eseguito".
Il capo della Procura marsalese si dice convinto che "tanto non credo si possano trovare tracce biologiche perché il casolare è totalmente scoperchiato, il tetto non c'è da anni. E' abbandonato e disabitato. Come si fa a trovare eventuali tracce biologoche dopo sei anni?". Di questi accertamenti si sarebbe dovuto occupare, per la parte offesa, il generale Luciano Garofano, ex Comandante del Ris di Parma, chiamato da Piera Maggio e dalla difesa.