La Stenosi Valvolare Aortica degenerativa calcifica (restringimento della valvola aortica) è la malattia valvolare più frequente nella popolazione occidentale (4,6% in soggetti di età inferiore ai 75 anni, che arriva all’8,1% dopo gli 85 anni). Nel momento in cui se ne avvertono i sintomi la Stenosi Aortica è una malattia con prognosi infausta a breve termine. La sostituzione della Valvola Aortica è l’unica terapia in grado di modificare la prognosi e di migliorare la qualità di vita di questi pazienti.
L’intervento chirurgico tradizionale, di per se a basso rischio di mortalità, in alcuni sottogruppi di pazienti, soprattutto persone anziane affette da altre patologie, rendono l’intervento chirurgico a rischio più elevato. Da un paio di anni, però, anche in Italia due nuove tecniche poco invasive, quella per via trans-apicale (apertura di una piccola finestra nel torace) e quella per via per cutanea (attraverso un catetere introdotto nell’arteria femorale) consentono di impiantare efficacemente protesi aortiche in pazienti ad alto rischio o non operabili, evitando complicanze respiratorie e riducendo drasticamente i tempi di degenza ospedaliera rispetto alla chirurgia tradizionale.
Queste due tecniche chirurgiche, i nuovi aspetti diagnostici della patologia e la stenosi aortica dell’anziano e del paziente ad elevato rischio operatorio saranno gli argomenti principali del Convegno di sabato (rivolto soprattutto ai medici di medicina generale e ai cardiologi) che, tra i vari relatori, vedrà la partecipazione di illustri specialisti come il Prof. Giovanni Ruvolo, Direttore della Cattedra di Cardiochirurgia del Policlinico di Palermo, della Dr.ssa Federica Ettori, Responsabile dell’Unità Operativa di Emodinamica degli Spedali Riuniti di Brescia, del Dr. Amerigo Stabile dell’Ospedale Civico di Palermo e dei Dottori Giuseppe Bianco e Khalil Fattouch del Policlinico di Palermo.