Lo ha chiesto, a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani da cui ne ha ricevuto espresso mandato al termine dell’apposita seduta straordinaria svoltasi lo scorso 3 novembre, il Presidente Peppe Poma con una nota indirizzata a tutti i Presidenti delle Province e dei Consigli Provinciali della Sicilia, ai Presidenti dell’URPS e dell’ANCI-Sicilia nonché, per conoscenza, ai Presidenti dell’UPI e dell’ANCI nazionale.
La proposta di abolizione delle Province e le previsioni di modifica dello status degli organi istituzionali degli Enti Locali costituiscono previsioni che, se attuate, - sottolinea nella sua nota il Presidente Poma – potrebbero essere considerate come un vero e proprio attacco alla democrazia di base voluta dalla nostra Costituzione repubblicana per soppiantarla con una sorta di oligarchia se non di monarchia politico-amministrativa mentre, di contro, rimarrebbe in vita tutta quella miriade di enti e di consorzi regionali e pararegionali e relativi Consigli di Amministrazione che hanno contribuito, nel tempo, assieme alle faraoniche indennità percepite dai 90 Deputati regionali, dagli Assessori e dai numerosissimi collaboratori, esperti e consulenti esterni, alla formazione di quella voragine senza fondo degli sprechi di pubblico denaro oggi purtroppo esistente e di quei tanti quanto ingiustificati privilegi che a Palazzo dei Normanni e a Palazzo d’Orleans sembrano dar vita ad una categoria di “novelli Principi”.
Invece, come è stato ribadito anche nel corso della recente assemblea nazionale dell’UPI svoltasi a Catania – aggiunge il Presidente del Consiglio Provinciale di Trapani - il ruolo e le insostituibili funzioni delle Province sono solennemente sanciti nell’ordinamento costituzionale della Repubblica italiana e rispondono alle esigenze del decentramento democratico. Non è possibile, pertanto, parlare di una loro abolizione ma, al contrario, occorre garantirne e rafforzarne competenze ed ambiti di intervento, mentre, per quanto concerne il tentativo di modifica dello status dei Consiglieri e Amministratori locali, anche un profano, alla lettura di queste incredibili proposte, si accorgerebbe immediatamente che l’unico obiettivo raggiungibile sarebbe quello di limitare e di mortificare l’importantissimo ruolo istituzionale svolto dagli organi degli Enti Locali, i quali ne ricaverebbero un sostanziale ed insuperabile impedimento allo svolgimento delle funzioni derivanti dal mandato elettorale liberamente e democraticamente ricevuto per investitura popolare. Peraltro, che si tratti di proposte irrazionali e non supportate da alcuna valida motivazione - nemmeno il tanto decantato impegno a ridurre le spese della politica - lo conferma ampiamente anche il possibile rapporto fra il costo di un Consiglio Provinciale e quello dell’intera Assemblea Regionale che, mediamente, è di 1-2 a 50. Bisogna pertanto – conclude la nota del Presidente Poma - cacciare indietro questo processo di delegittimazione degli Enti locali e chiedere, invece, al Governo regionale (ma anche a quello nazionale) di legittimare il ruolo istituzionale delle autonomie locali e dei loro rappresentanti, che è fondamentale per la crescita del nostro Paese.
Intanto, proprio contro la proposta modifica dello status degli Amministratori degli Enti Locali, si registra la decisa presa di posizione anche del Presidente dell’URPS, Giovanni Avanti, il quale, a nome dell’intera Unione, in una lettera fatta pervenire oggi anche al Presidente del Consiglio Provinciale di Trapani, Peppe Poma, esprime preoccupazione e contrarietà alle preannunciate disposizioni che incidono direttamente in materie sulle quali la Regione è già intervenuta più volte in passato per adeguare la normativa regionale alle disposizioni statali finalizzate al contenimento dei costi degli apparati politico-amministrativi. La paventata riduzione dei permessi al solo tempo necessario alla partecipazione alla seduta, ad esempio, non permetterà al titolare di cariche elettive di affrontare gli argomenti all’ordine del giorno in modo consapevole ed approfondito, specie nel caso di esame di atti di particolare delicatezza dalla cui approvazione o meno potrebbero derivare delle responsabilità.
Pertanto, l’Unione Regionale delle Province Siciliane chiede che le disposizioni relative allo status degli Amministratori degli Enti Locali vengano stralciate dalla finanziaria in corso di approvazione e vengano inserite in un provvedimento legislativo separato. A tal riguardo – afferma ancora nella sua nota il Presidente Giovanni Avanti – l’URPS ritiene opportuno ed auspicabile, e pertanto propone, la creazione di un gruppo di lavoro formato da Regione, ANCI e dalla stessa URPS, per giungere in tempi brevi alla stesura di un Testo unico che coordini le numerose norme che disciplinano lo status degli Amministratori degli Enti Locali (ineleggibilità, incompatibilità, indennità etc.).