A puntare il dito contro l'articolo di Sergio Rizzo pubblicato sulCorriere della Sera, è l'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, che scende in campo a difesa dei medici siciliani. «La valutazione dei dipendenti della sanità in Sicilia», sostiene l'assessore, «ha prodotto percentuali assolutamente in linea con il dato nazionale e stupisce l'ironica attenzione che si è voluta dare, come se la classe medica siciliana avesse una tara che le impedisce di rimanere nel range e magari di superarlo».
«La verità», sostiene Russo, «è che il sistema sanitario siciliano ha scontato per anni gravissime deficienze strutturali e organizzative che sono state la vera causa di un enorme deficit e di bassi indici di qualità. Due anni e mezzo di buon governo ci hanno permesso di evitare il commissariamento (unica tra le grandi regioni sottoposte a Piano di rientro) e di azzerare il deficit, abbiamo riorganizzato il sistema con una riforma innovativa, conquistando la fiducia dei tavoli tecnici ministeriali per la nostra azione amministrativa. Sono stati combattuti gli enormi sprechi e stiamo puntando alla valorizzazione del merito riconquistando anche la fiducia dei cittadini che hanno percepito i nostri sforzi organizzativi». «Credo», ha poi aggiunto l'assessore, «che la classe medica siciliana rappresenti nel suo complesso un enorme capitale umano e professionale che intendo difendere con forza. E voglio citare anche tutti i grandi professionisti e i bravi medici costretti ad emigrare proprio a causa delle storture del vecchio sistema e che vogliamo riportare in Sicilia puntando proprio sull'effetto fiducia che la nostra azione sta producendo».