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27/01/2011 09:06:58

Processo Grigoli - Messina Denaro. Oggi giudici in camera di consiglio

La camera di consiglio è slittata ad oggi perchè molto lunghe sono state le requisitorie e le arringhe.  Entrambi gli imputati sono accusati di associazione mafiosa. Grigoli, in particolare, secondo l'accusa, avrebbe messo a disposizione di Cosa Nostra, al fine di consentirne l'ulteriore espansione economica, la sua catena di supermercati Despar (punti vendita nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento).I pubblici ministeri sono Carlo Marzella e Sara Micucci : hanno  chiesto 15 anni di carcere per Grigoli e ad 8 anni, in continuazione con una precedente condanna, per Messina Denaro. Tra le prove in mano all'accusa, anche i «pizzini» trovati nel covo di Bernardo Provenzano a Montagna dei Cavalli. Arrestato il 20 dicembre 2007, in quanto ritenuto il «cassiere» del boss castelvetranese, Giuseppe Grigoli subì prima il sequestro delle quote societarie delle sue aziende commerciali e poi quello dell'intero patrimonio, valutato in circa 700 milioni di euro.
Tra le ultime novità emerse nel processo, c'è da segnalare il ruolo di Giuseppe Di Bella (Montelepre, 1958), arrestato proprio il 10 Dicembre 2011 in un'operazione antimafia. Secondo l'accusa Di Bella è l'uomo che avrebbe contattato Grigoli per avviare una collaborazione all'interno dell’Alimentari Provenzano, per portare poi Grigoli a prendere quote di ingresso della società.
Di Bella e Grigoli nel 1997, a marzo e ad aprile, sono stati insieme reclusi presso la seconda sezione del carcere Ucciardone, uno al primo piano e uno al terzo piano. Non avevano dunque possibilità di incontrarsi. Anche se il Pm Marzella è convinto del contrario. E’ lo stesso Provenzano che ha detto che “Grigoli e Di Bella si sono conosciuti in carcere” e secondo il pm non è un’affermazione inventata.
Di Bella e Grigoli hanno ideato insieme il suo intervento finanziario all’interno dell’Alimentari Provenzano. E’ stato arrestato ed è sottoposto ad indagine per aver fatto parte di Cosa nostra, alle strette dipendenze di Salvatore e Sandro Lo Piccolo.  E questo per i Pm è un ulteriore elemento di prova dell'appartenenza di Grigoli a Cosa nostra.

Per la difesa non è possibile trovare traccia di un rapporto diretto tra Grigoli e Messina Denaro. Su questa tesi hanno ironizzato i pm: "Abbiamo avuto i riscontri dei finanziamenti e del flusso di capitali. Mancava solo l'assegno di Messina Denaro con la firma...". I pm hanno poi insistito sulla sperequazione tra i redditi dichiarati da Grigoli e le spese sostenute dalla sua famiglia: "Non trovano giustificazione". "E la difesa - hanno aggiunto i pm - non è riuscita a provare la legittima provenienza dei capitali".  Ancora Marzella: "Se Messina Denaro riesce a parlare di bilanci, ad interloquire sulle aperture dei supermercati, sull'affitto dei locali, sul vantaggio per Cosa nostra, queste sono le prove di quanto fosse pienamente inserito nella gestione dei supermercati di Grigoli". Per la difesa Grigoli non è organico a Cosa nostra, ma è una vittima: "E' stato lo stesso Grigoli ad ammettere la creazione di fatture inesistenti per l'acquisto falso di prodotti (in particolare, di detersivi dalla ditta Profeta) per poter pagare il pizzo". Per i pm invece quelle fatture false servivano a "distribuire gli utili alle casse della mafia".

L'accusa ha anche ricordato, nelle battute finali, di come Grigoli fosse intimi rapporti con Filippo Guttadauro, cognato di Messina Denaro, tanto da procurargli un avvocato per un processo, e si fosse informato anche del suo amico "Pinuzzo" Clemente, killer di mafia con Messina Denaro tra gli anni '80 e '90.  "Grigoli era in grado di negoaziare la sua protezione - hanno detto i pm - ponendosi sullo stesso piano del mafioso". Per la difesa "tutti i comportamenti di Grigoli sono stati dettati dallo stato di necessità di salvare sè e la sua famiglia dalle ritorsioni di Cosa nostra", ma per l'accusa "si è andati ben oltre il rapporto di pagamento del pizzo in cambio di Messina Denaro". D'altronde è stato lo stesso collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati a dire "Grigoli e Messina Denaro sono la stessa cosa".


 



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