Vito G.
Gentile corrispondente,
Se la politica fosse una cosa seria, magari, qualcuno si preoccuperebbe un po'. Ma siccome la politica, soprattutto quella locale, una cosa seria non lo è, la mozione di censura che ha mandato ko 14 a 13 il Sindaco di Marsala, Renzo Carini, non avrà le conseguenze estreme che alcuni credono. Si tratta di un atto politico, Carini lo sa bene. Il che significa tutto, e significa nulla. La crisi è in atto già da tempo, l'amministrazione è pressoché ferma da ancora prima. Cosa succederà nei prossimi giorni? Ci sarà un rimpasto, per calmare qualche appetito, poi tutto ricomincerà. Perché nella politica dell’aperitivo, ogni tartina apre l’appetito anziché chiuderlo…..
Questo Sindaco va bene ai suoi alleati fino a quando riesce ad essere il garante (più o meno consapevole) dei tanti affari che girano intorno al Comune. Lo abbiamo visto proprio a fine anno. Ad esempio, Massimo Grillo è innamorato di Carini,ora, perché le sue associazioni sono state le prime beneficiarie della pioggia di contributi elargiti da Carini a Natale.
La crisi con il duo Alagna – Genna (che piccola cosa, per il Pdl, ridursi a questo….) è nata in seguito alle variazioni di bilancio sui finanziamenti alle associazioni sportive di cui – non si capisce a che titolo (o meglio, si capisce, e dovrebbe essere uno dei motivi per cui il consigliere Nino Alagna non può prendere parte a queste deliberazioni) Alagna si sente l’unico rappresentante sulla terra.
E’ triste questa politica. Ma è più triste la nostra condizione di cronisti, costretti ad essere spettatori di uno spettacolo avvilente, piccolo, sospeso tra un’opinione pubblica indifferente e una classe politica incapace alla vergogna.
Città dissociata, la nostra. Venerdì a Sala delle Lapidi andava in scena l’ennesimo atto di una farsa mal scritta e peggio interpretata. Nel complesso di San Pietro, invece, i cittadini si interrogavano in alcuni forum su come immaginare Marsala nel 2020, declinando sotto diversi aspetti le varie “visioni” della città di domani.
Bell’ambiente, quello di San Pietro, e che partecipazione. Quante idee sul tappeto. Peccato che tutto passa poi alla fine sempre da palazzo, nel bene e nel male. E che a palazzo siano assolutamente sordi a quello che avviene in città. Convinti che si tratta di un brusio, un rumore di fondo, che ostacola il loro bel ragionare. E senza capire che in realtà sono loro il costante, nocivo, rumore di fondo della città.
Grazie dell'attenzione, e continui a seguirci.
Giacomo Di Girolamo