Simili illazioni lasciano il tempo che trovano, soprattutto se enunciate da persone prive di qualsivoglia cognizione di causa. In base a quale criterio logico è possibile affermare che una persona, avente due lavori tra loro collegati, debba necessariamente fare di tutto per favorirne uno? Forse occorrerebbe tenere a mente che non tutti sono mossi dall'avidità e dagli interessi personali: esistono individui onesti, che si impegnano attivamente e nel pieno delle loro capacità a servire la cittadinanza nel miglior modo possibile, e mio padre (sì, a scrivere questo commento è proprio suo figlio) rientra, a tutti gli effetti, in quest'ultima categoria.
Oltretutto, trovo riprovevole l'aver inserito, con così tanta facilità, calunnie del tutto immotivate, basate su chissà quali "prove" (la sola idea in sé fa ridere). Già il titolo dell'articolo ne è un esempio lampante, per non parlare poi di questo passaggio:
"Acque agitate a Petrosino per una vicenda che dimostra ancora una volta quanto, nei piccoli comuni, sia difficile separare gli affari personali dalla gestione della cosa pubblica."
Chi siete voi per proclamare una cosa del genere, senza tener assolutamente in considerazione l'impegno, la dedizione e la costanza che mio padre ha infuso da sempre nella sua professione? Perchè questo desiderio incomprensibile di gettare fango su qualcuno che si è sempre impegnato anche a favore degli altri? Ma ovviamente, parlare senza alcuna cognizione di causa, senza alcuna prova, è facile, vero?
Ci terrei inoltre a precisare che mio padre è stato nominato vicesindaco ben dopo l'inizio del suo incarico di consulente per la Belice Ambiente Spa, quindi le presunte "accuse" di cui lo tacciate hanno ben poca ragion d'essere.
Ho trovato disgustoso anche il riferimento a mia madre, come a voler ulteriormente rimarcare la presunta "volontà" di mio padre nel voler ad ogni costo favorire i suoi interessi, personali e della famiglia in genere, così come la minuzia nel riportare le somme e date coinvolte nel "caso".
Danilo Indelicato
Gentile corrispondente,
io non lo capisco, il senso del suo disgusto. Mi pare fuori misura, sporpozionato. Noi siamo sereni. All’informazione tocca proprio questo compito, soprattutto a livello locale: analizzare le contraddizioni nella gestione della cosa pubblica, indicare potenziali piccoli e grandi conflitti di interesse. Nel caso poi del doppio ruolo dell’Assessore Indelicato, assessore a Petrosino e consulente di Belice Ambiente, non abbiamo fatto altro che riportare una giusta nota del circolo locale del Pd.
“In base a quale criterio logico è possibile affermare che una persona, avente due lavori tra loro collegati, debba necessariamente fare di tutto per favorirne uno?” scrive lei. Doppio errore, il suo. Primo, perché chi ha un incarico pubblico, per un giorno o per un decennio, non svolge un lavoro, ma svolge un servizio per la collettività. Certo, è difficile pensare oggi alla politica come un "servizio”, lo so. Tutti associamo alla figura del politico quella della carriera. Ma se i politici di oggi sono tutti dei “professionisti della politica”, non dobbiamo dimenticare che il senso della politica è sempre quello della tutela del bene comune. La politica è una cosa bella e pura, i politici l’hanno resa viscida.
Secondo errore, errore di grammatica civile. Perché il problema non è come sia possibile pensare che chi svolge due incarichi in conflitto tra di loro ne favorisca uno. Il problema è proprio il contrario: cosa mi autorizza a pensare che chi svolge due incarichi in conflitto tra loro lo faccia in maniera chiara e trasparente? E’ proprio per questo che sarebbe necessario di fronte a certe situazioni fare un passo indietro. Invece è tutto un rincorrersi di incarichi e di consulenze. Il caso di suo padre non è isolato, ne abbiamo raccontato cento altri, e altri ancora ne racconteremo.
Nei piccoli Comuni come Petrosino – lo ribadiamo – la sensibilità su questi temi dovrebbe essere altissima. Perché ce ne se sono a decine, di questi grovigli. Si è pochi, ci si conosce tutti, chi fa politica lo fa perché solitamente ha due – tre scopi personali da tutelare, purtroppo. Il che non significa che nel caso di specie suo padre sia disonesto, né che abbia commesso alcunchè (assolutamente: noi raccontiamo storie, non diamo giudizi). Abbiamo però individuato un focolaio. Abbiamo detto: state con gli occhi aperti. E se lei volesse davvero bene a suo padre, potrebbe difenderlo con il miglior consiglio: sciogliere le contraddizioni, fare un passo indietro. Rinunciare all'assessorato o alla consulenza: non credo che si rischi il dissesto del bilancio familiare, ma sarete un esempio per tutti. E lei, nelle prossime occasioni, potrà indignarsi a ragion veduta...
Grazie dell’attenzione, e continui a seguirci.
Giacomo Di Girolamo