Quantcast
×
 
 
30/03/2011 14:28:42

Scrive Vito Mangiaracina, sulla rettifica di Di Maria, Rostagno, Campobello di Mazara...

Nella sua precisazione dimentica di scindere il ruolo del giornalista che ha scritto l’articolo dal mio che è un ruolo politico e istituzionale che non si occupa di scrivere articoli ma di controllare gli atti e di denunciare pubblicamente tutto quello che di anomalo accade nel comune di Campobello di Mazara. Non voglio dilungarmi su tutti i punti da lei riferiti perché mi perderei in tecnicismi che non fanno parte del mio modus operandi ma è opportuno sottolineare alcuni punti  nella sua rettifica. Far credere che qualcuno abbia scritto, detto o riferito che lei fa parte della massoneria è una falsità che non trova riscontro in nessun atto ufficiale o ufficioso. Infatti se analizziamo la frase del mio comunicato stampa “Mauro Rostagno attraverso i suoi interventi televisivi denunciava clientele, logiche affaristiche, massoneria deviata, traffici di armi e di droga e sicuramente non condividerebbe che si faccia speculazione e clientela a danno del suo nome” non si capisce cosa c’entri lei come persona o come professionista in questa frase, lo riferisca pubblicamente perché davvero non se ne intravede la ragione. Se dire che Mauro Rostagno denunciava la mafia e la massoneria deviata e non avrebbe condiviso uno sperpero (a mio modo di vedere) di denaro pubblico significa darle del massone allora credo che si voglia strumentalizzare un po’ tutto l’argomento. Apprezzo il fatto che abbia presentato parcella per una somma inferiore a quella pattuita dalla G.M. con propria delibera, ma ancora una volta devo necessariamente comunicarle che non è lei il problema della vicenda, ne come persona ne come professionista, ma è il Sindaco e la sua giunta che al posto di dar mandato per la costituzione di parte civile all’ufficio legale del comune, come peraltro hanno fatto tutti gli altri enti nel processo, incarica professionisti esterni, siano essi Tizio, Caio o Sempronio, ricorrendo sempre a clientele e favoritismi e mai a una turnazione degli incarichi tra i professionisti iscritti regolarmente all’albo.

Io questo modo di fare politica lo condanno, perché credo che abbia portato alla distruzione totale della meritocrazia, della professionalità, del principio del buon andamento e imparzialità che come saprà sono constituzionalizzati nel nostro ordinamento democratico. Sulla legalità… caro avv. Biagio Di Maria tocca un tasto dolente, perché le confesso che vorrei scrivere un libro su Campobello e la legalità, ma più che un libro qui ci sarebbe da scrivere un romanzo, perché la legalità non si professa a parole, nei convegni, nelle pubbliche piazze ma si attua attraverso i fatti, gli atti, le inchieste e i processi. E i fatti sa cosa ci dicono oggi? Che pende sul comune di Campobello una proposta di scioglimento per infiltrazione mafiosa sul tavolo del ministro degli Interni Maroni che stranamente non interviene (vedi articolo su la Sicilia a firma Rino Giacalone mai smentito dalle istituzioni), che pende sul primo cittadino sindaco Rag. Ciro Caravà una denuncia da parte di personale della polizia di stato di Trapani in data 08.06.2007 per i reati di estorsione aggravata e voto di scambio (art. 86 D.P.R. 570/1960) così come scritto nella relazione semestrale dell’anno 2007 della commissione nazionale antimafia, che gli immobili confiscati alla mafia presenti nel comune di Campobello sono parzialmente utilizzati e fino a qualche mese fa molti di questi si presentavano in totale stato di abbandono e degrado come ho potuto appurare attraverso un’ispezione della commissione consiliare patrimonio della quale faccio parte e contestualmente ho trasmesso ampio reportage fotografico degli stessi a S.E. il Prefetto di Trapani e a tutti gli organi di stampa. Vede avv. Di Maria se fosse vivo Mauro Rostagno dagli studi di RTC farebbe una o forse cento trasmissioni sul caso Campobello di Mazara ma oggi pochi ne parlano, magari qualcuno si sciacqua la bocca del termine legalità o magari è facile dire tutto e fare tutto il contrario di ciò che si dice, io credo solo che lei prima di recitare parole di Giovanni Falcone ed associarle all’operato di questa civica amministrazione dovrebbe provare solamente un po’ di vergogna.

Nonostante questo le significo però che conoscendola personalmente la mia stima sul professionista Avv. Biagio Di Maria rimane immutata ma mi consenta di dissentire totalmente dal suo pensiero personale, civile e forse anche un pò politico sulla vicenda Rostagno, sulla legalità a Campobello di Mazara.

Credo infine che forse abbiamo entrambi con queste note perso un’occasione per commemorare in silenzio il sacrificio di chi, come Mauro, la mafia l’ha combattuta davvero e ne è rimasto vittima.

Tanto dovevo.

Vito Mangiaracina