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26/04/2011 16:27:51

Scrive Giuseppe Milazzo, sulle recenti adesioni al Psi

Spogliandomi in questa sede dalla veste di consigliere comunale a Marsala del Gruppo Partito Democratico, Partito questo al quale ritengo di aderire, come osservatore quindi della politica provinciale, piuttosto che seguire l'invito di molti amici che mi hanno consigliato che, soprattutto in politica, il silenzio è d'oro, intendo comunque prendere posizione, come del resto ho sempre fatto per gli aspetti della vita che mi hanno interessato, riguardo alla citata vicenda e ciò ancor più per la mia pregressa, breve esperienza di segretario provinciale del citato Partito Socialista Italiano.

Innanzitutto, è d'obbligo precisare che questo Partito, nato dalle ceneri dello SDI, nel quale sono inizialmente confluiti taluni degli ex D.S. , dopo l'iniziale approdo in Sinistra Democratica, ha pieno titolo, a mio parere, anche per l'attività profusa in tal senso in sede provinciale dal compagno Nino Oddo, per essere annoverato tra i movimenti ed i partiti che rappresentano il centro/sinistra provinciale.

E, però, la deriva oggi intrapresa dalla nuova gestione che è subentrata allo scrivente nella conduzione della Federazione del P.S.I. trapanese, cioè quella di infoltire le proprie asfittiche file di ex socialisti provenienti dal centro/destra per avere militato, come i consiglieri comunali cui facevo cenno, nel Nuovo P.S.I. e, quindi, nel PDL ovvero anche in altri movimenti autonomistici, non è, a parer mio, in linea né con la visione politica che aveva animato la citata mia esperienza di segretario provinciale, né quella del sopra citato Nino Oddo, nonostante  questi abbia avuto nel 2009, in preda a giustificabile sconforto elettorale, qualche serio tentennamento  ad accettare le proposte autonomistiche catanesi, sintanto da proporsi per la presidenza di un ente pubblico provinciale per l'edilizia popolare, aspettativa questa poi rientrata grazie all'opera persuatrice oltre che dello scrivente anche di altri compagni socialisti, in particolare della Valle del Belice.

Né era ed è la linea politica tracciata da una invero troppo instabile segreteria nazionale che, pur assumendo atteggiamenti ondivaghi, si è sempre sostanzialmente mantenuta però nell'alveo del centro/sinistra, pur con qualche ripetuto sospetto ammiccamento al Terzo Polo.

Premesso che personalmente auspico l'unificazione di tutte le forze socialiste per la costituzione di un unico  movimento socialista, quale potrebbe essere quello dei “Socialisti per il Socialismo Europeo” di Macaluso, Bertinotti e Turci, e, quindi, insieme a SEL, nel Partito Democratico per costituire un vero partito di popolo, ritengo che dette adesioni, non precedute da un vero e proprio percorso di “disintossicazione” o “decontaminazione”, attraverso anche le volontarie dimissioni da eventuali incarichi istituzionali ricoperti, dalla visione berlusconiana e, pertanto, privatistica della politica propria del centro/destra, indeboliscano gravemente non solo il P.S.I. ma lo stesso centro/sinistra nella sua interezza.

L'emergenza sociale e politica nella quale, da troppo tempo, viviamo, non può consentire, a mio parere, ai partiti del centro/sinistra dal derogare minimamente dai principi dell'etica e della morale alla quale tutti i militanti del centro/sinistra sono da sempre vocati.

Tali adesioni, sospette anche per il momento nel quale esse avvengono -immediata vigilia della prossima competizione elettorale per le amministrative del maggio/giugno 2012- non solo privano di credibilità, per le ragioni già espresse, il P.S.I. ma, di conseguenza, anche l'intero quadro politico rappresentato dai partiti del centro/sinistra.

Come potranno responsabilmente spendersi in campagna elettorale i consiglieri comunali e provinciali uscenti ed i dirigenti dei partiti del centro/sinistra, dopo aver attuato, a Marsala come a Trapani, una ferma ed autorevole opposizione al governo cittadino rappresentato da amministrazioni di centro/destra nelle quali precedentemente militavano i transfughi ricordati, al fianco di soggetti che, non certo per convinzione ideologica, hanno precedentemente e per lungo tempo ripudiato i valori socialisti ?

A chi ha buona memoria, e sono in tanti, non solo dalla mia parte politica, non potrà sfuggire l'allusione cui mi riferisco, né potrà essa essere sottaciuta in campagna elettorale!

Né vale ad affievolire questa mia dolorosa riflessione qualsiasi, invero poco convinto, “pianto del cigno”, come si è potuto giorni or sono assistere in consiglio comunale.

Troppe volte siamo stati ingannati da politicanti che, dopo essere fuggiti dall'originario approdo illiberale del centro/destra, piangenti, hanno implorato ospitalità nel centro/sinistra, dichiarando amore perpetuo alla causa socialista quasi come Sigfrid verso Odette per spezzare il maleficio di Rothbert nel balletto “Il lago dei cigni” di Chaikoskij dopo aver giurato amore eterno a Odile, cigno nero intriso di seduzione.

Tale è sembrata, come detto, la farsa ostentata dall'orazione resa da taluno in una recente seduta consiliare ove, addirittura, venivano richiamati i propri trascorsi nel “socialismo liberale” allo scopo di rivendicare una nuova legittimazione a sinistra.

Proprio con riferimento a tale ultimo richiamo, sarebbe opportuno, per sgombrare ogni equivoco, che ci venisse detto da chi si propone ora socialista di sinistra rivendicando i valori propri del socialismo liberale, se siffatta collocazione in tale alveo di pensiero politico, invero ormai alquanto, in termini numerici, contenuto proprio in conseguenza dell'eterno dubbio che affligge taluni socialisti in ordine alla questione: “socialismo di destra o socialismo di sinistra”, abbia a presupposto le ragioni socialiste rivendicate un tempo da Gaetano Salvemini e da Carlo Rosselli ovvero quelle propugnate da Piero Gobetti, indicando al contempo se viene da loro ancora ritenuto attuale il concetto di lotta di classe, tipico delle sinistre, e quali influenze nella politica liberalsocialista debbano avere i precetti marxisti del determinismo economico.

Forse è chiedere troppo a chi ha ritenuto che essere socialisti non comporta alcuna riflessione su “Libero Stato in Libera Chiesa”, concetto invece che è alla base della laicità cui ogni socialista deve ispirare la propria condotta, anche in politica, ovvero a chi si è opposto all'intitolazione di una via o piazza a Peppino Impastato, ovvero non ha spostato l'idea di dare la cittadinanza onoraria al Prefetto Fulvio Sodano.

Né, aggiungo, i partiti del centro/sinistra, per le ragioni suindicate, debbano ora alcuna seria motivazione a proporre richiami del tipo “torna a casa lessie”, giacchè nostro dovere ed impegno deve essere quello di recuperare a sinistra elettori del centro/destra ed elettori da sempre di sinistra che per protesta hanno votato per la destra o la lega, ma non singoli insipidi politici animati, nel loro migrare, per lo più da aspirazioni egoistiche.

Qualcuno obietterà che il centro/sinistra è rappresentato da sigle di più partiti. E' vero! E, però, a nessuno sfuggirà che i partiti sono costituiti da uomini e donne che hanno un sentimento ed una ragione e che, inoltre tutti non siamo uguali né si diventa simili solo perchè, in forza di un transitorio rigurgito di dignità, ora ci si ricorda che il Partito Socialista Italiano è sempre stato, e mi auguro sempre sarà un Partito di Sinistra.

Per tornare, in ultimo alle vicende del Partito Socialista Italiano in sede provinciale, auspico che questi faccia innanzitutto chiarezza in merito ai rapporti col Partito Democratico, verso cui si attribuisce una, solo verbale, relazione inscindibile, tanto da rivendicare in recenti manifestazioni pubbliche in Trapani spazi futuri per due tra i propri iscritti -Nencini e Nino Oddo- a deputato o senatore  con seggio da assegnarsi mediante “testa o croce”, e, soprattutto con l' IDV.

Non può, secondo me, legittimamente rivendicarsi un ruolo di contiguità a sinistra col PD e poi dichiarare, in sede nazionale, condivisione al progetto del Terzo Polo, ed invece in sede provinciale concludere accordi con Italia dei Valori senza avere anticipatamente e definitivamente ripudiato le condotte proprie della gestione socialista della 1^ repubblica ascrivibili a Bettino Craxi.

E, comunque, all'elettore ogni futura valutazione.

Giuseppe Milazzo