Con il decreto, firmato dall'assessore regionale per la Salute Massimo Russo, vengono definite le linee guida organizzative e cliniche per la gestione dell'infarto miocardico acuto che porteranno a una sensibile riduzione della mortalita' pre ospedaliera attraverso un intervento di "riperfusione" (ripresa del flusso sanguigno) corretto nei modi e nei tempi.
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Per far cio', in linea con quanto previsto dal Piano Sanitario Regionale, e' stato disegnato un percorso assistenziale radicalmente innovativo che superera' le attuali frammentazioni del sistema puntando su una rete inter ospedaliera e territoriale integrata secondo il modello "hub & spoke": i centri hub sono quelli con elevati standard di qualita' dotati di Unita' terapia intensiva coronarica (Utic) con attigua emodinamica h 24 e terminale per la telemedicina mentre i centri spoke sono quelli periferici che assicurano un'assistenza a minor grado di complessita'. Nello specifico, le linee guida prevedono l'interoperativita' tra la rete del 118, i Pronto soccorso, le unita' operative di cardiologie, le Utic ed i laboratori di emodinamica.
L'assessore Massimo Russo ha presentato il decreto oggi pomeriggio, nel corso del congresso regionale dell'Anmco (associazione medici cardiologi ospedalieri) che si svolge ad Erice fino a sabato.
"L'infarto e' una patologia tempo dipendente - spiega l'assessore Russo - e stiamo riorganizzando il sistema per ottenere le soluzioni piu' appropriate nel percorso diagnostico - terapeutico affinche' il paziente raggiunga entro due ore il posto piu' idoneo, e non necessariamente il piu' vicino, per il trattamento di riperfusione. Riducendo i tempi intercorrenti tra l'attacco cardiaco e il ricovero nei reparti ospedalieri, e dunque migliorando gli aspetti tecnici e organizzativi, faremo un bel salto in avanti nella qualita' dell'assistenza riducendo sia la mortalita' che le menomazioni della funzionalita' cardiaca provocate dall'infarto. La Sicilia e' una delle quattro regioni italiane che e' stata inserita nel progetto "Stent for Life", elaborato dal Gruppo italiano studi emodinamici (Gise), a conferma degli sforzi organizzativi volti a migliorare l'assistenza in un settore che rappresenta una delle cause principali di mortalita'.
Anche per questo sono previste opportune campagne di educazione per i cittadini che dovranno imparare a riconoscere i sintomi dell'infarto e a seguire le procedure piu' corrette"
Una delle raccomandazioni piu' importanti per i soggetti colpiti da infarto e' di chiamare tempestivamente il 118 evitando di recarsi con mezzi propri e con pericolose perdite di tempo in strutture sanitarie magari non adeguate.
In quest'ottica il servizio di emergenza - urgenza 118 rappresenta l'elemento essenziale del nuovo sistema integrato ed e' previsto il rinnovamento del parco ambulanze e una piu' moderna dotazione strumentale a bordo (sistema di telemedicina e lettura di ecocardiogramma) oltre ad una opportuna formazione del personale dedicato, che dovra' essere in grado di scegliere le strategie terapeutiche piu' idonee in accordo con i cardiologi dei centri di riferimento.
Anche le strutture di pronto soccorso dovranno essere riorganizzate secondo appositi protocolli per una corretta e tempestiva diagnosi ai pazienti che si presentano con dolore toracico (solo il 30% di questi presenta poi patologie gravi).
Per la rete dell'infarto, il decreto individua in Sicilia quattro marco aree, sovrapponibili a quelle del 118, con il compito di proporre il percorso diagnostico - terapeutico piu' opportuno nelle aree territoriali di competenza, tenuto conto delle specifiche esigenze logistiche, delle dotazioni strumentali e delle distanze dai centri "hub".
Il coordinamento regionale e' affidato a Maria Grazia Furnari, dirigente dell'area preposta all'attuazione del Piano Sanitario Regionale