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12/08/2011 04:00:00

Il funerale di Ludovico Corrao

Tanta gente si avvicina e stringe a se le figlie del senatore, Antonella e Francesca. Indossano entrambe orecchini d’oro, la Stella di Pietro Consagra in miniatura. C’è un silenzio

 composto, una vigilessa piange. Nel ’94 un improvviso cedimento di una parte della copertura della Chiesa ne ha bloccato i lavori iniziati nell’85, viene inaugurata il 28 marzo 2010. La vigilessa in quella felicissima domenica delle Palme era di servizio dentro la Chiesa, teneva fermo il gonfalone del Comune di Gibellina. C’erano tutti, dal sindaco Bonanno al Monsignor Mogavero. Davanti alla vigilessa c’era Ludovico Corrao in prima fila, ammantato in un grande cappotto viola con cappello coordinato. La vigilessa non poteva pensare che un anno dopo si sarebbe celebrata la stessa scena, con il sindaco nella parte del sindaco, il Vescovo nella parte del Vescovo, il popolo nella parte del popolo e Ludovico Corrao nella parte dell’agnello sacrificale. Sgozzato.


Gibellina, ore 12:10. Dopo due ore di funzione religiosa, dopo le promesse di Raffaele Lombardo sui finanziamenti certi alla Fondazione Orestiadi, dopo aver sentito dalla voce del sindaco di Alcamo le parole “Cretto di Burro”, dopo i singhiozzi spezzati dal dolore di Antonella e Francesca, il popolo di Gibellina è ancora lì: affacciato dal marciapiede per iniziare a ricostruire una città senza Ludovico Corrao.

 

(foto tratta dal gruppo Facebook "Amici della Chiesa Madre di Ludovico Quaroni")