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15/09/2011 04:31:03

Il Giardino d'Infanzia rischia la chiusura

Partiamo dall'inizio. Il 30 agosto il sindaco Carini è riuscito a farsi approvare (tra dimissioni e strappi vari) un bilancio “lacrime e sangue” allo scopo di poter assicurare i servizi essenziali alla Città: asili, scuola materna, stabilizzazione dei lavori socialmente utili. Tutto fatto, almeno sulla carta.

Per quanto riguarda il Giardino d'Infanzia il servizio è iniziato il 1 settembre, però dal lunedì al venerdì. Il turno del sabato mattina è momentaneamente sospeso perchè mancano i fondi, esattamente 15.000 euro. L'episodio non è passato inosservato, né dai genitori dei piccoli alunni, né dai Capigruppo dei consiglieri comunali di Marsala che, dopo un incontro con il presidente di Marsala Schola, Katia Adamo, hanno lamentato in un documento congiunto (pubblicato ieri) l'insolvenza dell'istituzione. “Avevano ricevuto l'impegno da parte del Presidente del Cda di Marsala Schola circa il reperimento dei fondi (peraltro gia' stanziati dal Consiglio Comunale) per la apertura del sabato mattina al Giardino d'Infanzia. Ad oggi non risulta mantenuto tale impegno peraltro in dispregio dell'art. 10 del regolamento della Scuola d'Infanzia (cosi' come lamentato anche da numerosi genitori in una apposita missiva indirizzata anche al Sindaco). D'altro canto il Consiglio Comunale si era impegnato, nell'interesse collettivo e per una maggiore implementazione dei servizi, ad intervenire successivamente in occasione dei riequilibri di bilancio. Nelle more, pero', e' opportuno che l'Istituzione insieme all'Amministrazione Comunale, verifichino alcune voci di bilancio che possano trovare anche la condivisione dello stesso Consiglio Comunale”.

Sull'orario continuato dalle 8:00 alle 17:00 previsto dal 1 ottobre non c'è nessuna conferma, e questa grave mancanza impedirebbe di conseguenza sia il servizio di mensa scolastica, sia l'assunzione dei 12 insegnati necessari a coprire il monte ore. Il problema riguarda il bilancio 2010 di Marsala Schola. Secondo alcune indiscrezioni il buco ammonta a circa 200 mila euro, spese impreviste. Altro che 15 mila euro... Eppure nelle ultime tre settimane i soldi sono arrivati, e parecchi: 900 mila euro come tranche dell' acconto relativo all'anno 2011 e 370 mila euro stornati dal bilancio comunale. Questi soldi sono serviti, e serviranno, per gli asili nido, i buoni scuola, gli scuolabus, gli Lsu. Ma non bastano. Marsala Schola ha inviato martedì scorso una lettera ai consiglieri comunali per chiedere un ulteriore storno di denaro: altri 400 mila euro!

Cosa succedera? La risposta è contenuta nel documento di denuncia sullo stato dei tagli inviato dalla direttrice della scuola, Ornella Adamo: “Questa Scuola è una scuola dell'infanzia Paritaria autorizzata dal Ministero con DM n.946/XII del 14.11.2003, la parità scolastica ci consente di accedere ai finanziamenti statali e regionali, ragion per cui entro il 30 settembre bisogna presentare al Ministero il POF, la Programmazione, l'elenco del personale in servizio, il numero dei bambini iscritti per l'anno scolastico, segnalare l'eventuale presenza di portatori di handicap, per accedere ai quei finanziamenti che sino ad oggi ci hanno concesso di acquistare materiale e soprattutto di pagare parte delle supplenze. E per la prima volta da quando rivesto questo incarico, alla data odierna, non ho direttive precise per adempiere alla richiesta del ministero”.

Il rischio materiale è quello di non poter accedere ai fondi previsti dal Ministero, perdere lo status di scuola paritaria e chiudere i battenti. Amen.

Per l'amministrazione Carini la situazione è sotto controllo. “Non c'è nessun problema – replica Matilde Adamo, dirigente dello staff del Sindaco – dal 1 ottobre partirà la mensa e stiamo lavorando per tenere aperta la struttura anche il sabato mattina”. Le notizie che arrivano da Marsala Schola sono completamente diverse. Abbiamo provato a contattare la direttrice Maria Celona e il presidente Katia Adamo con insuccesso, telefoni spenti. L'unica a parlare è la segretaria della direttrice, che conferma l'assoluta incertezza della situazione: “Si deve riunire il Consiglio di amministrazione e deve decidere cosa fare. Al momento non si sa nulla. Anche la dottoressa Celona non le potrebbe dire nulla, perchè è il consiglio che decide”.

E mentre loro aspettano di decidere, tanti genitori che non hanno la possibilità di pagare l'asilo privato e non hanno parenti a cui lasciare i propri figli, fanno i salti mortali per organizzare la propria quotidianità. Agli insegnanti che aspettano il contratto, invece, conviene incrociare le dita e sperare, considerato che la scuola pubblica italiana funziona come un banale “Gratta e vinci”.