I conti di Antonini: il bilancio che manca a Sport Invest. E quella società in Lussemburgo ...
C’era una volta la vetrina scintillante dello sport trapanese. Calcio, basket, palazzetti pieni, biglietti da 200 euro, conferenze stampa show, corsa ai selfie con il cittadino onorario, la politica ai piedi. Oggi, dietro quella rappresentazione, regna il silenzio.
Sport Invest Srl, la società del romano Valerio Antoniniche ha svolto un ruolo chiave nel sostenere le attività sportive di Trapani, non ha ancora depositato il bilancio 2024, obbligatorio per legge entro il 30 giugno 2025. Siamo a dicembre, e il documento, negli archivi pubblici on line, non risulta disponibile. Un ritardo che lascia spazio a domande legittime, in attesa di chiarimenti.
In una realtà aziendale che gestisce due club professionistici — Trapani Calcio e Trapani Shark — non si tratta di un dettaglio formale. Il mancato deposito può indicare criticità operative o amministrative, e rende difficile comprendere la reale situazione economico-finanziaria della società.
Una struttura finanziaria cambiata
Nei due anni precedenti, Sport Invest ha veicolato risorse significative, in particolare provenienti da società estere come laQuanton Commodities, con sede a Londra. Queste risorse sono state impiegate per sostenere le attività sportive trapanesi, attraverso sponsorizzazioni, finanziamenti e ricapitalizzazioni.
All'inizio, Quanton è stata la principale fonte di finanziamento del gruppo: sponsorizzava Trapani Calcio e Trapani Shark, veicolava milioni verso Sport Invest, e si presentava come uno dei maggiori operatori nel commercio di grano a livello globale. A febbraio 2024, Antonini ha annunciato di aver ceduto Quanton a una società emiratina, interessata a proseguire i rapporti commerciali con l’Iran, a fronte di un importante credito da incassare. Pochi mesi dopo, però, la società, che aveva anche cambiato nome, è stata messa in liquidazione nel Regno Unito, con un passivo di oltre 180 milioni di euro. Secondo Antonini, non si tratta di un "buco", ma del risultato di una contabilità incompleta: a fronte dei debiti ci sarebbero crediti dello stesso importo, tra cui 124 milioni di euro legati a forniture di grano al governo iraniano, di cui solo una parte sarebbe stata pagata. "La società, quando l’ho venduta, non aveva alcuna posizione di debito, c’erano addirittura dei soldi sui conti correnti" ha dichiarato.
Dopo la cessione di Quanton e la sua successiva liquidazione nel Regno Unito — operazione oggetto di approfondimenti in Inghilterra — il meccanismo di sostegno appare profondamente cambiato. L’assenza del bilancio 2024 di SportInvest alimenta gli interrogativi: come si è chiuso l’esercizio? Quali sono oggi le fonti di ricavo?
Costi di gestione, stipendi, eventi, trasferte, promozione: le spese di una stagione sportiva sono consistenti. E meritano trasparenza. In questo scenario, la domanda centrale resta inevasa: Sport Invest è oggi in equilibrio finanziario?
T Holding e la nuova struttura
Abbiamo cercato di capire meglio. Oggi, Sport Invest è controllata da T Holding S.à r.l., una società con sede in Lussemburgo, costituita il 30 maggio 2024. Lo attestano i registri ufficiali.
T Holding è a sua volta interamente posseduta dalla fiduciaria T & W Trustees Sàrl, anch’essa lussemburghese. Quest’ultima è specializzata nella gestione fiduciaria di patrimoni per conto terzi, il che implica che le partecipazioni intestate potrebbero appartenere a beneficiari diversi, non necessariamente noti pubblicamente.
Questo tipo di struttura, del tutto legittimo, può però rendere meno trasparente l’effettiva titolarità delle società coinvolte, come avviene nei cosiddetti trust, che separano formalmente proprietà e controllo.
Abbiamo analizzato l’estratto del Registre de Commerce et des Sociétés (RCS) di Lussemburgo. Ecco cosa raccontano i dati.
Denominazione: T Holding S.à r.l.
Forma giuridica: Société à responsabilité limitée (S.à r.l.)
Numero d’iscrizione RCS: B286818
Sede legale: 25C, Boulevard Royal, L-2449 Lussemburgo
Data di costituzione: 30 maggio 2024
Data di immatricolazione: 10 giugno 2024
Capitale sociale: €12.000, interamente versato
Oggetto sociale: La società può detenere partecipazioni in imprese industriali, commerciali o finanziarie (in Lussemburgo o all’estero), erogare prestiti o garanzie alle partecipate, gestire brevetti e investire anche nel settore immobiliare.
Codice NACE: 64.202 — "Sociétés de participation financière" (Soparfi), ossia holding finanziarie pure
Esercizio sociale: Dal 30 maggio al 31 dicembre per il primo anno; poi, su base annuale
In termini tecnici, una classica Soparfi, cioè una holding finanziaria creata per la detenzione e la gestione di partecipazioni. Uno strumento legittimo, spesso utilizzato per strutture che richiedono flessibilità fiscale, riservatezza e posizionamento internazionale.
Il socio unico è la T & W Trustees Sàrl, iscritta al RCS lussemburghese con il numero B186287. Si tratta di una società fiduciaria, che agisce in qualità di trustee: un soggetto che detiene formalmente delle partecipazioni per conto di beneficiari terzi.
T & W detiene l’intero capitale sociale di T Holding: 120.000 quote ordinarie.
Questa configurazione richiama i modelli anglosassoni dei trust, nei quali la separazione tra intestazione formale e controllo effettivo può servire a diversi scopi: dalla pianificazione patrimoniale alla protezione degli asset, dalla governance societaria all’ottimizzazione fiscale.
A capo della nuova T Holding S.à r.l. c’è Valerio Antonini, gérant unico, nominato il 30 maggio 2024 con firma individuale e mandato a tempo indeterminato.
Antonini è quindi, di fatto, l’amministratore di una holding , controllata da una fiduciaria, che a sua volta controlla la cassaforte italiana dello sport trapanese, Sport Invest.
Siamo di fronte a una struttura societaria perfettamente legale, ma che solleva alcune domande legittime in relazione alla trasparenza.
Domande senza risposta
Torniamo a Sport Invest ed ai conti. Oggi, al di là delle numerose dichiarazioni, mancano elementi concreti. Il bilancio 2024 non è stato pubblicato. La nuova struttura societaria è più complessa. Le fonti di finanziamento non sono ufficialmente note.
È lecito, quindi, porsi alcune domande:
Chi finanzia oggi Trapani Calcio e Trapani Shark?
Qual è la reale situazione patrimoniale di Sport Invest?
Il tempo delle risposte
Siamo a dicembre 2025. Il bilancio 2024 manca. E, per legge, non dovrebbe. La trasparenza è un obbligo, non una gentile concessione. Soprattutto quando si parla di sport professionistico, sostenuto anche dalla fiducia di tifosi, cittadini e istituzioni.
Le risposte spettano ai soggetti competenti. Noi, come sempre, ci limitiamo a porre domande fondate su fatti documentati. Nell’interesse dell’informazione, della città e di chi ancora crede nello sport come bene comune.
Le dieci domande inviate a Geremia Guercia
Proprio per questo, nelle scorse settimane abbiamo inviato a Geremia Guercia — indicato pubblicamente come responsabile delle operazioni finanziarie di Sport Invest — una serie di domande per chiarire la situazione. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta puntuale. Solo messaggi privati, dal tono discutibile, ma nessuna smentita formale. Riportiamo qui le dieci domande inviate:
Dott. Guercia, come mai il bilancio 2024 di Sport Invest Srl non risulta ancora depositato, nonostante la scadenza del 30 giugno 2025 sia ampiamente superata?
La società ha approvato i conti in assemblea? Se sì, quando?
Il ritardo è imputabile a difficoltà contabili, a problemi di liquidità o a motivazioni tecniche?
È previsto il deposito a breve? È stato incaricato un nuovo revisore o studio?
A oggi, quali sono le fonti di finanziamento effettive di Sport Invest?
Dopo la vendita di Quanton nel 2024, che rappresentava la principale fonte di cash flow per Sport Invest, da quali soggetti arrivano oggi i fondi per sostenere le squadre e l’attività della holding?
La società presenta ancora un patrimonio netto positivo o è stato necessario un intervento dei soci?
Ci sono contratti attivi di sponsorizzazione, prestiti intercompany, linee di credito bancarie?
Il sig. Antonini figura come gérant unico di T Holding. È quindi ancora lui l’effettivo controllore operativo del gruppo?
Quando è avvenuto il passaggio di proprietà? A che scopo è stata scelta questa struttura?
Un confronto cercato (e mancato)
Noi, quelle domande, abbiamo provato a farle. Con rispetto, con chiarezza, contando sul fatto che si trattasse di un interlocutore istituzionalmente rilevante. Geremia Guercia, del resto, ha servito per decenni lo Stato, con incarichi di vertice nella Guardia di Finanza, e ha ricoperto il ruolo di comandante provinciale a Trapani fino alla quiescenza. È quindi lecito attendersi da lui, oggi impegnato nel settore privato, un comportamento coerente con la cultura della legalità, della trasparenza e della responsabilità civile.
Colpisce — e merita di essere segnalata — la singolarità della scelta di passare, dopo la sua pensione, dall’arma inquirente al servizio di un imprenditore attivissimo sullo stesso territorio, e per giunta nel settore sportivo e mediatico, con molteplici rapporti economici, politici e sociali. È una dinamica eticamente discutibile.
Purtroppo, però, le risposte ricevute non sono state all’altezza di un confronto civile. Riportiamo qui alcune delle comunicazioni inviate dal dott. Guercia in risposta ai nostri quesiti, che — ricordiamo — erano stati formulati con toni rispettosi e basati su documenti verificabili.
«Io sono un dipendente e non sono tenuto ad avere rapporti con un giornalista.» «Con gli ignoranti in materia non mi va di discorrere.» «Dopo l’articolo che ha pubblicato potevo fare una replica a quanto erroneamente descritto, ma, a differenza di altri, a me personalmente non me ne frega niente di quello che scrive lei.» «Solo nelle sedi competenti si può e si deve contrabattere... non è il suo giornale la sede dove discutere di queste cose.» «L’unico mio rammarico è che la gente (credo poca) che legge quello che scrive difficilmente si renda conto della sua immensa ignoranza.» «I giornalisti di inchiesta, prima di scrivere, dovrebbero opportunamente studiare e approfondire... cosa che lei evidentemente non fa.»
E ancora:
«Il termine per il deposito di un bilancio è ordinatorio e non perentorio [...] nel caso di ritardo è prevista una minima sanzione amministrativa, che va da 103 euro a 1032 euro (ex art. 2630 c.c.).» «Per quanto riguarda Telesud, non devo dire a lei quanto ha sborsato SportInvest in relazione al contratto di sponsorizzazione. Saranno gli estratti conto a parlare e non Marino.»
Il tutto concluso con un accenno ai «numerosi epiteti che la Cassazione non considera più diffamatori» — fortunatamente non elencati — e un congedo beffardo:
«Da oggi potrà scrivere quello che più le aggrada; mi asterrò da eventuali repliche. Colgo l’occasione per augurarle serene Feste. Firmato: CFO»
Una risposta che parla da sé. E "contrabattere" non è un nostro errore, ha scritto proprio così...
Per quanto ci riguarda, continuiamo a preferire le domande ai giudizi. E a pensare che, soprattutto quando si parla di risorse pubbliche o di società che gestiscono interessi collettivi, i giornalisti non abbiano solo il diritto, ma il dovere di chiedere chiarimenti.
Restiamo in attesa. Con la consueta disponibilità a pubblicare eventuali risposte, rettifiche o chiarimenti ufficiali, come sempre abbiamo fatto.
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