Via i tunisini da Lampedusa
Tra ieri e la notte scorsa sono stati trasferiti, su dieci voli, oltre cinquecento tunisini. Gli ultimi settanta immigrati tunsini hanno lasciato nella notte l'isola, proprio mentre i lampedusani tenevano il naso all'insu per guardare i fuochi d'artificio per i festeggiamenti della Madonna di Porto Salvo.
Ieri pomeriggio, su un volo, hanno lasciato l'isola anche una quarantina di ragazzini che verranno sistemati in due comunità alloggio, una a Sigonella e l'altra a Piana degli Albanesi. Alle sette altri minori non accompagnati hanno lasciato Palermo a bordo dell'aliscafo diretti a Porto Empedocle. Da qui verranno poi spostati in altri centri.
Ma gli sbarchi dal nord Africa non si fermano. Ventisei immigrati tunisini sono sbarcati nella tarda serata di ieri sull'isola di Linosa, dopo essere stati fatti scendere da un'imbarcazione in legno con a bordo gli scafisti che si sono subito allontanati facendo perdere le proprie tracce. A raccontare ai carabinieri quanto accaduto è stato il proprietario di un ristorante che ha visto arrivare la barca con gli scafisti, abbandonare i tunisini e sparire nel buio. I 26 tunisini hanno trascorso la notte a Linosa insieme con gli altri
72 connazionali già presenti sull'isola. "Chiedo al ministro dell'Interno Roberto Maroni che anche Linosa venga svuotata al più presto, proprio come è accaduto a Lampedusa", ha detto il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis. "E' una situazione insostenibile - ha aggiunto il primo cittadino - l'isola è piccola e non può continuare ad ospitare quasi 100 tunisini".
Sono intanto arrivati all'alba a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, a bordo di cinque motovedette, tre della Guardia di Finanza e due della Guardia costiera, i 75 immigrati tunisini, tra cui due donne, avvistati ieri pomeriggio e soccorsi a circa 35 miglia da Lampedusa. Per la prima volta, i migranti non sono stati 'scortati' fino al porto di Lampedusa, ma sono stati prima trasbordati e poi accompagnati fino a Porto Empedocle, proprio come annunciato dal sindaco Bernardino de Rubeis, dopo un colloquio telefonico con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "I profughi continueremo ad accoglierli - ha sottolineato De Rubeis - ma i tunisini non li vogliamo più dopo quello che è accaduto".
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