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27/10/2011 04:12:26

Cominciato il processo a Marsala a Sieri e Billitteri. Circa 45 testimoni. Ecco le carte dell'accusa

Dopodichè è balzato agli occhi dei giudici che i testimoni chiamati dalla difesa e dalle parti civili sono tanti, circa 45, ai quali vanno aggiunti, probabilmente, quelli che chiamerà la Procura. E' per questo che si cercherà di ridurre ragionevolmente la lista, per permettere una ragionevole durata del processo, che si annuncia già da ora complicato. Tutto rinviato dunque al 28 Novembre. Per quella data i giudici sperano che le parti abbiano "interloquito" tra loro a sufficienza sull'istruttoria. E il pm, a sua volta, ha chiesto una perizia su alcune intercettazioni ambientali e telefoniche.

9,00- Comincia oggi il processo che vede imputati i marsalesi Massimo Bellitteri (1970) e Antonio Salvatore Sieri (1979). I due furono arrestati nel 2008 dai carabinieri con l'accusa di estorsione e usura. Avrebbero chiesto interessi fino al 400% a un imprenditore agricolo, Antonio Correra, che si era rivolto loro per un debito di 60mila euro. La cifra era lievitata a 250mila euro nell'arco di sette mesi per via degli interessi. Il blitz allora fece molto discutere Marsala, perchè scatto a Piazza Inam, mentre Correra stava consegnando l'ennesima rata di 27.000 euro.

Con loro fu arrestata una terza persona, Giacomo Ingianni, la cui posizione fu archiviata.

Gli investigatori hanno trovato, nella disponibilità di 2 degli arrestati, Billitteri e Sieri, il primo imprenditore nel settore della ristorazione, il secondo disoccupato, 8 assegni per un valore complessivo di 250.000 euro.

Parte civile è, oltre a Correra e alla sua azienda, la Kemical Green, anche l'associazione antiracket di Marsala, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Gandolfo. A difendere gli imputati sono gli avvocati Paolo Paladino e Salvatore Fratelli, che si dicono "convinti, nel corso del giudizio, di poter provare l'innocenza dei due imputati".

LA MINACCIA CON LA PISTOLA. Nella richiesta di rinvio a giudizio presentata dal Sostituto Procuratore Petralia si fa riferimento ad episodi ben precisi. Sieri e Billitteri, secondo le carte dell'accusa, hanno fatto vivere a Correra un vero e proprio periodo di terrore, con minacce ripetute a lui e ai suoi familiari. Il clou si raggiunse quando lo minacciarono di appropriarsi della sua auto, una Mercedes dal valore superiore alle 50.000 euro, e quando Sieri minacciò Correra con una pistola. Ma in qualche occasione Correra è stato picchiato con calci, schiaffi e pugni. Correra fu costretto a versare ai due somme di denaro in contanti per un importo complessivo di 250.000 euro, assegni, ed il foglio complementare (il libretto, per intenderci) proprio della sua Mercedes, che Bellitteri poi alterò per giustificare il passaggio di proprietà.

Tutto questo avvenne dal Novembre del 2007 fino al 3 Giugno 2008, quando poi Correra denunciò tutto ai Carabinieri, che fecero scattare il blitz che portò all'arresto degli odierni imputati.

Il prestito iniziale era di 16.000 euro, da restituire in 15 giorni. Il tasso praticato era del 40% mensile, che successivamente divenne dell'80%.

Correra ha presentato istanza alla Prefettura di Trapani, denunciando gli episodi di usura ed estorsione subiti. Ha chiesto la concessione di un'elargizione di 380.000 euro al Commissario straordinario antiracket, giustificate dalle "gravissime difficoltà economiche". Il danno subito è stato quantificato dall'apposito Nucleo di Valutazione in 264.000 euro. E Correra ha già incassato 39.000 quale corrispettivo del 70% della parte dei danni subita inerente il "mancato guadagno".

"IL MIO CANCRO". Racconta  Antonio Correra: “Ho cominciato la mia attività a soli 18 anni  crescendo professionalmente giorno dopo giorno, anno dopo anno. Nel 2006 una dichiarazione di oltre 65.000  euro , nel 2007 una dichiarazione dei redditi personali di 134.000 euro ; nel 2008 € 180.000. Il mio fatturato globale, comprensivo anche della società unipersonale che avevo fondato, la Kemical Green, arriva a diversi milioni di euro. Peccato che sono incappato nel cancro dell’usura. A soli 27 anni, per essere onesto e mantenere gli impegni presi sono caduto in una trappola e da un piccolo prestito di cortesia amicale sono nate minacce, agguati, pistole puntate. Ho pagato sia economicamente che personalmente.


UNA VICENDA COMPLICATA. La vicenda si presenta giudizialmente molto complicata. Antonio Correra,infatti, è a sua volta  indagato dalla guardia di finanza, per una truffa di 530 mila euro, appropriazione indebita e insolvenza, ai danni di alcune aziende del Norditalia. Di recente il Tribunale ha dichiarato fallita anche la sua ditta, la Kemical Green. Ed è probabile che le carte relative a questa vicenda finiscano anche nel processo per usura a Bellitteri e Sieri.

Correra, insieme ad un altro marsalese, Giuseppe Genna, è imputato anche di ricettazione. Nel corso delle indagini a carico di Bellitteri e Sieri è, infatti, emerso che due degli assegni consegnati dalle presunte vittime di usura sarebbero stati staccati da un carnet di assegni emesso dall'Unicredit e rubati, ad Erice, il 21 gennaio 2008, a Michela Bulgarella.

La donna derubata, assieme al marito, Giuseppe Bianco, ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile.