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17/11/2011 09:08:04

Scrive Valentina Colli sulla Torre di Ligny: "Solo un bel contenitore"

Epperò, non è proprio così...  La Torre di Ligny, monumento simbolo della storia e della cultura trapanese, era chiusa da moltissimi anni e, precedentemente, ospitava un "Museo del Mare e della Preistoria" che, a voler essere magnanimi, aveva un allestimento obsoleto... ma tanto era sempre chiuso per cui il problema era risolto. Nel 2009, il Comune di Trapani (proprietario della Torre), con regolare bando di gara, affida la struttura e la sua gestione all'Associazione Culturale Euploia. Associazione composta da laureate in Conservazione dei Beni Culturali  e costituitasi ad hoc, proprio per il desiderio che animava i componenti di potersi occupare di questa struttura. Per cui, Associazione nuova di zecca: a mio avviso, questo non costituirebbe neanche un problema, perchè troppo spesso i giovani vengono esclusi per mancanza di curriculum, ma intanto, da qualche parte bisogna pur iniziare! Ecco, magari non proprio da Torre di Ligny, visto che non c'è neanche un curriculum professionale personale, ma tant'è. In ogni caso, dopo alterne vicende e dopo un sostanzioso finanziamento da parte del Comune di Trapani (dicasi 60.000€) per la manutenzione straordinaria della Torre, a due anni di distanza, la Torre riapre i battenti. Certamente sono stati fatti importanti interventi di ristrutturazione e restauro:a parte i corrimano belli arruginiti che sono stati mantenuti...come reperto storico, immagino; a parte che l'impianto elettrico è "abbellito" da molti fili esposti; a parte che l'impianto di deoumidificazione è talmente ben celato che sembra che non ci sia; a parte questo, gli infissi sono nuovi di zecca. Senza voler approfondire o entrare necessariamente in polemica, diamo per buono (come sarà) che la manutenzione sia costata realmente tanto. E quindi iniziamo la visita. All'entrata, pannello con la storia di Torre di Ligny: dieci righe, forse, ma in tante lingue, invece che optare per più pannelli bilingui con testi più approfonditi. E questa sarà la filosofia di tutta la pannellistica, quindi non scordatelo. Dopo di che, 4-5 vetrine in tutto, più l'allestimento di una nicchia con delle anfore e delle àncore. Ora, anche un profano capirebbe che una vetrina va allestita secondo due criteri principali: immediata corrispondenza pezzo-didascalia, ordine cronologico (di solito dal più antico al più recente). Tralasciamo le didascalie stampate su cartoncino, risalenti alla I guerra mondiale: ma che almeno siano esplicative, le didascalie. Che invece oscillano dall'Età del Bronzo al Romano per tornare all' Epigravettiano (che tutti voi sapete, ovviamente, a cosa corrisponde!). L'esposizione delle anfore è uno spettacolo, illuminazione a parte: pannello illustrativo molto generico e seminascosto. Anfore esposte senza nessun criterio, se non quello estetico. E dire che le anfore sono tra gli indicatori più importanti nell'archeologia subacquea in particolare: le anfore ci parlano di provenienze geografiche, di destinazioni d'uso, di cronologie e datazioni, persino della dinamica di affondamento di un relitto. Attraverso le anfore si possono stabilire rotte, commerci, rapporti culturali ed economici tra popolazioni e aree geografiche. Lo stesso le àncore. Ed invece no, a Torre di Ligny sembrano capitate per caso. Proseguendo la visita, in una sala a parte (quindi in un allestimento in teoria d'eccezione), gli elmi: belli, evocativi, tre in una bacheca con un cartoncino quanto un cerotto con scritto "elmi romani". Perchè l'Impero Romano s'è fatto e disfatto in due giorni ed era localizzato tra Roma e Zagarolo. E poi un bel pannello, nella parte opposta di una stanza, con descritto l'"elmo montefortino". E poi saliamo, incrociando una generica vetrina di "ceramica medievale" dall'etichetta sbiadita, e troviamo il rostro. Questo povero rostro, tutto solo, nel mezzo di una bellissima stanza vuota. MA di quale rostro si tratta? Quello delle Egadi. Ma quale. Quello trovato più recentemente o quello recuperato dai Carabinieri anni or sono? Lo lascio scoprire a voi, ovviamente! Un po' perplessa, prima di arrabbiarmi sul serio, voglio chiedere, informarmi, sicuramente c'è un working progress... Soprattutto, voglio capire qual'è il progetto culturale alla base. Intanto, mi specificano che non si tratta di un allestimento Museale, è la stampa che ha riportato male. Bè, anche la Delibera di Giunta che emana il bando di affidamento e seguenti, specifica però questa destinazione d'uso. Va bene, ma quali obiettivi hanno, cosa vogliono realizzare? Ah, bè.. ecco... rivalutare... riaprire... organizzare qualcosa... quest'estate abbiamo messo delle slide... sono passate 3.000 persone...intanto è aperto, è già qualcosa... più in là vedremo... prenderemo contatti... Insomma, idee poche e confuse. Bene, posso arrabbiarmi. E non con l'Associazione Euploia, sia chiaro. Perchè il vizio sta nella forma.
Ora, Signor Sindaco, Comune di Trapani, Soprintendenza, Cittadinanza, voglio farvi una domanda: ma per quanto ancora questa Città dovrà navigare a vista? Per quanto ancora dovremmo vivere e accontentarci della mediocrità, mettendo da parte i talenti, la creatività, la propositività in favore di non si sa bene cosa (oggi mi sento ottimista, non provocatemi sul "cosa")? Per quanto ancora dovremmo accontentarci di contenitori vuoti, belli dall'esterno e miserrimi internamente? Per quanto ancora dovremmo accontentarci di questo modo di rilanciare la Città? Perchè 3000 visitatori sono passati perchè ci sono capitati, non perchè hanno scelto di andarci. Un Museo, o comunque un monumento ben valorizzato, aiuta nella destagionalizzazione del turismo culturale: non dico gli Uffizi, ma al Museo di Tarquinia (100.000 visitatori/anno) ci si va tanto a dicembre quanto ad agosto. E non ci vanno certamente per vedere proiettate delle slide.
Torre di Ligny, la "nostra" Torre, la Torre dei Trapanesi, oggi diventa il simbolo non solo della mediocrità, ma di questo modus operandi seriale: fare qualcosa, anche male e soprattutto male, ma farla per fare "scruscio", per poter dire, alle prossime amministrative "Abbiamo riaperto la Torre!". Allora, sarebbe stato meglio lasciarla chiusa? No. Sarebbe stato meglio affidarla a persone competenti o, quantomeno, con un solido progetto alle spalle. Che mica per forza doveva ospitare reperti archeologici, avrebbe potuto avere una destinazione d'uso completamente diversa... no perchè, viene il dubbio... ma voi, lo sapete cos'era la Torre di Ligny e che con l'archeologia preistorica non c'entra un fico secco?!?! Ah no, non lo sapete? Allora leggetevi i pannelli, e continuerete a non saperne di più.

Valentina Colli
Archeologa