"Noi ci siamo presentati regolarmente all'udienza ma, tutto questo mi fa pensare che il processo contro di me sia tutta una montatura!". Non usa certo mezzi termini Giovanni Ingrasciotta ex legale rappresentate della ‘Coffee Time’ di Sanremo, oggi di fronte al Giudice Lorenzo Purpura per rispondere dell'accusa di estorsione. Oggi era attesa l'escussione della lista dei testimoni per la pubblica accusa curata dal PM Roberto Cavallone ma nessuno si è presentato al piano terra del palazzo di giustizia dove erano presenti oltre all'imputato anche i suoi legali Andrea Rovere e Fabio D'Anna.
"Sono davvero risentito di quanto successo - ci ha detto Giovanni Ingrasciotta - ovvero che l'ufficio del Pm non abbia avvisato i suoi testimoni. Io che spendo dei bei soldi per far venire il mio avvocato dalla Sicilia e devo sentire che non sono stati avvisati i testimoni? Io sono indagato ed infamato da queste accuse e poi chi dovrebbe testimoniare contro di me (anche se noi siamo pronti a smontare tutte le testimonianze) non si presenta?"
Stamani era attesa in particolare il resoconto che avrebbe dovuto fornire il capitano del nucleo investigativo dei carabinieri di Imperia Sergio Pizziconi. L'ufficiale dell'arma non si è presentato tanto che il dott.Cavallone ha fatto richiesta al giudice Lorenzo Purpura di convocare per la prossima udienza il capitano da sanzionare tra l'altro con una multa perchè non vi sarebbero state motivazioni di servizio atte a giustificare l'assenza. Alla fine il giudice ha comunque precisato che verrà revocato alla prossima udienza fissata al 9 gennaio. La data è stata fissata se vogliamo a sorpresa visto l'inconveniente venutosi a creare stamattina che ha causato un certo malumore tra le parti presentatesi stamani alle 9 al palazzo di giustizia.
Le accuse che toccano Ingrasciotta sono gravi nella fattispecie gli viene contestato un tentativo di estorsione mostrando la foto del super latitante di ‘Cosa Nostra’, Matteo Messina Denaro, alla vittima Massimo Paravisi, responsabile della ‘Ivs Italia’ e socia di maggioranza della ‘DDS’, azienda concorrente alla ‘Coffee Time’. La foto è stata mostrata attraverso una copertina de L'Espresso, il noto settimanale nazionale. Proprio su questo dettaglio il PM ha chiesto che venga ascoltato anche l'ufficiale di Polizia Giudiziaria che ricevette l'incarico di controllare le diverse copertine del 2010 per trovare quella 'incriminata'.
Ingrasciotta mostrando la copia del settimanale, secondo l'accusa, avrebbe detto “Questo è mio cognato: avete visto che falsità si scrivono sul suo conto”. Secondo la Procura l’incontro tra Ingrasciotta e Paravisi avrebbe dovuto portare ad una spartizione ‘consensuale’ del territorio commerciale. L'udienza lampo si è poi chiusa con il successivo rinvio al 9 gennaio, confermando inoltre anche la data del 25 gennaio quando compariranno in aula i testimoni della difesa.
Stefano Michero
Sanremo News