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15/12/2011 05:58:50

Si aggrava la posizione di D'Amico, il marsalese accusato dell'aggressione a Policani

L'aggressione avvenne la sera del 5 Marzo scorso: Policani era appena uscita dall'ospedale, alla fine del suo turno di lavoro nel reparto di chirurgia pediatrica, per rientrare a casa, quando fu oggetto di un tentativo di borseggio. Solo che, a seguito della colluttazione, sbattè violentemente la testa, finendo all'ospedale. Oggi che il peggio è passato, la signora lamenta di aver perso,a seguito dell'aggressione, parte del senso del gusto e dell'olfatto, nonchè parte dell'udito. Così ha stabilito la dottoressa Paola Pugnetti, che è stata incaricata quela perito dal Tribunale per accertare la gravità delle lesioni lamentate dalla vittima. Policardi per la violenza del colpo entrò in coma, e fu necessaria trasportarla a Palermo, presso la clinica Villa Sofia. A seguito della perizia presentata dalla dottoressa Pugnetti, la posizione di D'Amico si è aggravata. Oggi il pubblico ministero, Rossana Penna, farà le proprie conclusioni, e la relativa richiesta di pena. Poi tocca a Giampaolo Agate, difensore dell'imputato. La sentenza è prevista per il 19 Dicembre.

D'Amico fu arrestato una settimana dopo l'aggressione, il 12 Marzo. La borsa scippata conteneva poche decine di euro. A consentire agli uomini della Squadra mobile di Trapani, diretti da Giovanni Leuci, di procedere all'arresto, furono alcune testimonianze anche dei soccorritori della donna.

D'Amico faceva il parcheggiatore saltuario proprio davanti l'ospedale di Trapani. L'uomo ha sempre sostenuto di trovarsi altrove al momento dell'aggressione della donna. A tradire il suo alibi sono state un paio di testimonianze di persone che hanno confermato che si trovava invece nel parcheggio antistante il nosocomio.

Nè D'Amico, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, nè Policani sono stati ascoltati al processo, per il quale sono stati acquisiti dalla corte i verbali prodotti durante la fase delle indagini.