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05/01/2012 21:46:20

Scrive Giancarlo Montesano: una lettera aperta al candidato Sindaco

Qualcuno potrebbe obiettare che è troppo comodo iniziare uno scritto con un aforisma, ma se l’aforisma è di Ezra Pound credo che ci sia poco da obiettare. In poche parole cosa voglio dire: che non ho mai sentito pronunciare dai nostri politici locali, passati, presenti e futuri, parole che interpretino in maniera chiara e inequivocabile i sentimenti, i sogni e i bisogni dei cittadini. Dei cittadini, non dei politici o delle lobby di potere. Idee progettuali di ampio respiro che la cittadinanza vorrebbe vedere tradotte in realtà in un futuro non troppo lontano. Badate bene, non parlo del desiderio di vivere una città normale, perché la normalità dovrebbe essere un diritto dei cittadini ed un dovere degli amministratori. Chi di noi non vuole passeggiare per strade e marciapiedi puliti, viaggiare su mezzi di trasporto efficienti ed ecologici, far frequentare ai nostri figli scuole ed impianti ricreativi all’avanguardia, ricevere servizi forniti da una amministrazione pubblica attenta ai bisogni dei cittadini? Tanto per citare un esempio di collaborazione tra amministrazione comunale e cittadino, il Comune di Milano, che credo possa avere teste pensanti tal quali le nostre, ha coinvolto i milanesi in un progetto chiamato “Copia e Incolla x Milano” chiedendo ai cittadini di segnalare le buone pratiche di amministrazione pubblica che scoprono in Italia e nel mondo. A tal proposito il Comune di Milano ha istituito un apposito desk dove far confluire le “cartoline elettroniche” corredate di suggerimenti e proposte per migliorare la città. Le buone idee vanno apprezzate e non c’è niente di male a copiarle ed adattarle al proprio territorio. Questo potrebbe essere un buon suggerimento per il nostro candidato sindaco, se mai ce n’è uno disposto a rischiare il fondo schiena per un ideale, che con umiltà dovrebbe recepire e fare proprie le buone idee che arriverebbero da ogni parte. Il futuro candidato sindaco dovrebbe avere la consapevolezza che l’impegno di tutti dovrà essere rivolto a risvegliare le coscienze assopite di tutti quei marsalesi che amano la città dove sono nati e dove sperano che possano vivere i propri figli. Il candidato sindaco dovrebbe radicare nella testa dei marsalesi l’idea e l’orgoglio di essere “cittadini” ed indurli a vincere l’impigrimento che li ha portati a disinteressarsi della cosa pubblica lasciandosi "trasportare dalla corrente", accettando con fatalismo il cattivo funzionamento della macchina amministrativa. La responsabilizzazione ed il coinvolgimento dei nostri concittadini sarà la chiave di volta per la realizzazione di una città a misura d’uomo accettando con umiltà suggerimenti, idee, progetti e far confluire il tutto in un unico progetto realizzabile: la città di “domani”. E “domani” non è utopia. “Domani” è realtà se tutti insieme adottiamo la filosofia del fare, perchè non ci potrà essere un “domani” sereno per le future generazioni se questo “domani” non è fortemente voluto e condiviso da tutti. Ecco allora che il candidato sindaco dovrà applicare alla politica cittadina il principio del “buon padre di famiglia” che anche in mezzo a mille difficoltà concretizza i bisogni dei propri figli. Io credo che la priorità della nostra città sia una ed una sola: fare di questa terra il polo turistico, culturale, enogastronomico, ambientalista dell’intero Mediterraneo. Lasciamo da parte la sciagurata idea di realizzare insediamenti industriali che non hanno motivo d’essere, mettiamoci bene in testa che l’unica industria possibile e realizzabile è l’industria del turismo. Industria per la quale i marsalesi non dovranno spendere un euro per l’acquisto dei beni strumentali necessari a svolgere questa attività: il mare, il sole, le isole, lo splendido panorama che è sotto gli occhi di tutti, il bel tempo che ci accompagna per nove mesi l’anno. E di questo dobbiamo ringraziare solo e soltanto il Buon Dio. Vi sembra poco? Belle idee direte voi; ma come si fa a metterle in pratica? Siamo punto e da capo, ecco allora che entra di nuovo in gioco l’assunto iniziale: “Quando una persona ha delle idee e non rischia almeno un po' per affermarle i casi sono due: o non valgono niente le idee o non vale niente la persona”.

Giancarlo Montesano
Presidente FareAmbiente Marsala