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25/01/2012 05:00:00

Sgarbi solidarizza con i Forconi e invoca un "assessore non pelato" per concorso

 In quell’occasione il viticoltore salemitano Ignazio Ardagna e il marsalese Martino Morsello, in rappresentanza del movimento, si schierarono senza esitazione dalla parte del sindaco di Salemi. In un documento inviato al vescovo Mogavero, al Presidente nazionale di «Libera», Don Luigi Ciotti e al Pontefice, lanciarono una pesantissima accusa. Senza mezzi termini giudicarono «oscura e poco “socialmente utile” la gestione dei terreni agricoli sequestrati alla mafia e affidati a società apparentemente benefattrici». Spiegando, senza mezzi termini che «queste società, nella conduzione di tali terreni, attingono a fondi pubblici, nascondendo la redditività aziendale, falsando quindi il mercato con la scusa del reintegro sociale di giovani disagiati.” Il riferimento era alle cooperative di giovani che, sotto l’egida dell’ Associazione “Libera” di Don Ciotti, da alcuni hanno gestiscono i beni confiscati conducendo aziende agricole di produzione e di trasformazione. Per questa organizzazione, tutto questo costituirebbe una “offesa per il mondo agricolo che vede disintegrate le sue famiglie e che non trova più sostegno da parte della politica, dei sindacati, del mondo intellettuale e tanto meno della chiesa che in questo momento di sgomento dovrebbe scendere in campo per difendere veramente le aziende agricole e non strumentalizzarle”. Il ricambio di cortesie da parte di Vittorio Sgarbi non si è fatto attendere. Il destro glielo ha fornito il Presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, il quale, a proposito della serrata organizzata dal movimento dei “Forconi” e che ha paralizzato l’intera regione, ha lanciato l’allarme su una presunta infiltrazione della mafia tra i manifestanti scesi nelle strade siciliane in questi giorni. «E’ sorprendente – dice Sgarbi - come il Presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello lanci l’allarme mafia tra gli agricoltori siciliani che scioperano contro il caro gasolio, il deprezzamento dei prodotti e l’oligopolio della distribuzione. Perché è proprio la mafia - quella di cui Lo Bello non si accorge - che drena risorse milionarie allo Stato e all’Unione Europea, sottraendole all’agricoltura per alimentare il miraggio di un’energia pulita che costringe i contadini ad estirpare vigneti e uliveti per far posto a pale eoliche e impianti fotovoltaici. Si occupino di questo, il capo della Procura di Palermo Francesco Messineo e il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, subiti accorsi a spalleggiare Lo Bello». Intanto il concorso per la selezione di Vice Sindaco –riservato a sole donne – è stato prorogato fino al 31 gennaio. L’iniziativa dal giornalino locale (notoriamente non ostile alla Giunta) è stata giudicata come l’ennesima “sparata, roba da fare sbellicare dalle risate”. E per uscire da un evidente imbarazzo ha tentato di ironizzare su chi ha preso la cosa troppo sul serio. Mettendo nel calderone tutto e tutti. Dalle più importanti testate nazionali, alle “pseudo” (sic!) organizzazioni femminili e opinionisti. Rei tutti quanti di dare peso ai comunicati istituzionali che vengono sfornati dal Comune. Sciocca credulità, da cui sarebbe immune, a quanto pare, solo l’articolista estensore dell’elzeviro. Noi invece riteniamo un dovere di cronaca informare i nostri lettori sia pure in forma critica. Saranno loro a dare il valore che meritano. Visto il successo mediatico, Sgarbi ritorna alla carica. Alla fine del mese si svolgerà una selezione anche per un posto di assessore in sostituzione di uno di quelli attualmente in carica. «Preso atto – spiega Sgarbi - delle osservazioni relative al bando di concorso per “Vice Sindaca”, nell’obiettivo di sostituire l’attuale Antonella Favuzza per le proteste del consiglio comunale relative a una presunta indisponibilità nei rapporti con il Consiglio, visto l’ampio riscontro di candidate, intendo non mettere in condizioni di inferiorità i rappresentanti del genere maschile, e per questo metto al bando anche un posto di assessore. Quest’ultimo sarà riservato - rivela Sgarbi - a soli uomini di età compresa tra i 25 e i 60 anni, e i candidati oltre a non essere iscritti ad alcun partito non dovranno essere pelati». Per la composizione della commissione giudicatrice infine Vittorio Sgarbi trova l’occasione per lanciare un pesante attacco a Gianni Pompeo. Si ricorderà della polemica pubblica intercorsa tra i due. Le ostilità furono Interrotte unilateralmente da parte del sindaco di Castelvetrano. A riaccendere le micce ci pensa ancora una volta Vittorio Sgarbi. Che, prendendo atto della sua rinuncia esprime con toni sarcastici il proprio compiacimento afferamndo «di non dover ricorrere alla collaborazione di una persona di cui, attraverso la stampa, ho appreso delle frequentazioni, anni fa, presso il Circolo Mokarta di Mazara del Vallo, con Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro, con il quale pare condividesse la passione per le carte da gioco.” Raccomando al collega di evitare, per l’avvenire, simili frequentazioni e di intensificare, semmai, quelle con Pino Giammarinaro, acclaratamente meno pericoloso». Come si vede, risultano del tutto vani i tentativi di Pino Giammarinaro di defilarsi dall’abbraccio di Sgarbi. Cosa che nei locali pubblici, da alcuni mesi a questa parte, ripetutamente vorrebbe lasciare ad intendere.

Franco Lo Re