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10/03/2012 06:21:46

"Quel prete con la dipendenza dal gioco". Così i parrocchiani parlano di Don Vito Caradonna

Così i parrocchiani parlano di Don Vito Caradonna, il sacerdote di Marsala finito nuovamente nei guai giudiziari perchè indagato per circonvenzione di incapace: avrebbe sottrato decine di migliaia di euro ad un suo parrocchiano malato mentale. Caradonna è stato raggiunto da un provvedimento di divieto di dimora a Marsala: non potrà per il momento più mettere piede in città. Domani, come ormai avviene da due settimane, a dire messa sarà uno dei preti del vicino Santurario della Madonna di Fatima.

Gli abitanti della borgata di San Leonardo, dove insiste l'omonima chiesa, raccontano che tutto non è avvenuto in fretta: "Lo sapevamo già che se ne sarebbe andato - dice una delle donne più vicine a Caradonna - ed infatti lui stesso ci ha fatto capire che avrebbe cambiato chiesa, forse sarebbe andato al Nord, a continuare i suoi studi". E delle indagini in corso Caradonna parlava? "Ovviamente no - dice sempre la signora - noi non sapevamo nulla. Avevamo intuito qualcosa quando era venuto il vicario del Vescovo ad annunciare che Don Vito se ne sarebbe andato. Il suo vizio per il gioco da noi era noto". Già, perchè, secondo le carte della Procura Don Vito Caradonna sarebbe affetto dalla dipendenza dal gioco, che sfogava con continui acquisti di Gratta e Vinci. Alla tabaccheria vicino la Chiesa, Caradonna non era un cliente abituale. "Caradonna era fortunato  - dice un cliente della tabaccheria - una volta aveva vinto 50.000 euro". Non giocava lì. "Lui preferiva una ricevitoria in Via Salemi".

Don Vito Caradonna, 37 anni è stato anche cappellano del carcere di Marsala.

I fatti per i quali si riferisce il provvedimento del Gip sono relativi ad una denuncia per appropriazione indebita, truffa e circonvenzione di incapace. Il prete, nel 2010, è riuscito a farsi consegnare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, Matteo D.G., ex militare della Marina afflitto da problemi psichici.  Furono restituiti solo poco tempo fa, dietro l'intervento di un legale. Nel frangente Caradonna consegnava assegni a vuoto alla vittima, o falsificava bonifici postali.

Don Vito Caradonna è sotto processo attualmente perchè accusato di avere commesso abusi su un ragazzo maggiorenne. La violenza sessuale, secondo il racconto della presunta vittima, sarebbe avvenuta nella casa del prete, dove P.L.C. fu invitato «per prendere un caffè», nel quale, sempre secondo il racconto di chi ha sporto la denuncia, sarebbe stata versata qualche sostanza che lo avrebbe intontito.