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19/03/2012 10:59:39

Assoenologi dice no alla vendemmia verde

così l’enologo Carlo Ferracane, Presidente di Assoenologi Sicilia, commenta la scelta della Comunità europea e della Regione di continuare a stanziare, per il terzo anno consecutivo, contributi per la vendemmia verde, la quale prevede il taglio preventivo dei grappoli d’uva senza che questi quindi possano entrare in produzione. “E’ una formula creata ad hoc per continuare a tenere gli agricoltori legati a forme di assistenzialismo che non aiutano la nostra agricoltura ad uscire dallo stato di crisi in cui si trova – dice Ferracane - Servirebbero invece misure che permettano ai giovani di investire in agricoltura: solo così assicureremo loro un reddito, tuteleremo il paesaggio e salveremo la nostra economia che è a base prevalentemente agricola. Come sarebbe nostro paesaggio senza il verde intenso dei vigneti nei mesi di maggio e di giugno? Che futuro possiamo dare ai nostri figli se scompare il tessuto imprenditoriale agricolo e, con esso, l’indotto che crea?”.
Da qui dunque l’invito di Assoenologi Sicilia a tutta la classe politica locale e regionale affinché rifletta su cosa si sta costruendo per il futuro dell’economia dell’intera Regione.
La posizione di Assoenologi Sicilia nasce non soltanto dall’esperienza maturata nel settore dai suoi componenti ma anche dal confronto continuo con agricoltori e presidenti di Cantine sociali che condividono le stesse preoccupazioni e chiedono interventi più efficaci.
“Gli agricoltori sono allo stremo: il gasolio è alle stelle, i contributi per l’acquisto di macchine agricole e gasolio sono assenti o quasi, l’accesso al credito e il dialogo con chi gestisce i finanziamenti sono molti difficili. Misure in questi settori aiuterebbero davvero le imprese – dice ancora Ferracane – Invece oggi si registrano solo misure come la vendemmia verde e gli abbandoni sono in aumento. La Provincia di Trapani ha perso anche il suo titolo di provincia più vitata d’Europa”.
A differenza di un’idea diffusa, la vendemmia verde non ha nessuna relazione con il leggero aumento del prezzo dell’uva registrato negli ultimi anni. “Il prezzo non lo stabilisce la Sicilia. Siamo inseriti in un sistema globale in cui quello che accade in un Paese lontano influisce sulla nostra economia. Se non avessimo fatto la vendemmia verde, avremmo avuto lo stesso prezzo e più prodotto da vendere. Così invece abbiamo solo perso dei mercati importanti” – spiega l’enologo Ferracane. Compito della Regione sarebbe invece quello di incentivare il ritorno alla campagna”.
Gli ostacoli principali alla ripresa delle imprese agricole sono la lentezza e la complessità del sistema burocratico. “Ancora adesso, a metà marzo, i produttori sono alle prese con le denunce di produzione, necessarie per capire cosa e quanto si produce in un dato territorio. Ma ogni anno le leggi vengono modificate e questo genera notevoli perdite di tempo”- dice Ferracane. In più quest’anno entrano in vigore la Doc Sicilia e l’Igp Terre siciliane e, chi vuole iscriversi, deve farlo entro il 16 aprile. “Le cantine sono invece bloccate ancora sulle produzioni dell’anno scorso – denuncia Assoenologi che chiede quindi aiuto alle Istituzioni a sostegno degli agricoltori onesti che vogliono ritornare a lavorare in campagna, mantenendo in vita ciò che le generazioni precedenti hanno creato e che ha fatto la storia della provincia di Trapani.
Un aspetto essenziale, nell’analisi del settore che fa il Presidente Ferracane, è la necessità di pensare ad una corretta programmazione della filiera, evitando sovrapproduzioni e l’uso di vitigni simili su grandi estensioni. “In questo senso – spiega Ferracane – la Regione dovrebbe avere un ruolo guida valutando i quantitativi annui che possono trovare un mercato. Un tempo la Sicilia era tra i pochi produttori di vino al mondo e questo ci permetteva di agire in un determinato modo. Adesso tutto il mondo produce vino. L’unica strategia vincente è quella che punta sulla programmazione e sulla qualità. Meno frutto, prodotto in maniera ragionata, e qualitativamente superiore”.