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05/05/2012 04:01:55

Anche il consiglio provinciale dice "No" alla ricerca di idrocarburi nella Valle del Belice

In una lettera trasmessa al nuovo Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, nonché al Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, Peppe Poma, ribadisce ai due rappresentanti dei Governi nazionale regionale, la richiesta di un intervento legislativo che scongiuri definitivamente la possibilità di distruttive ricerche di idrocarburi liquidi e gassosi sia nei mari che nel sottosuolo della Valle del Belice come dell’intera provincia di Trapani.
Le prospettive si fanno ancora più cupe perché, come si è appreso in questi giorni dalle notizie pubblicate da importanti organi di stampa – scrive il Presidente del Consiglio Provinciale - sarebbe stato o sarebbe sul punto di essere concesso un ulteriore permesso di ricerca di petrolio, idrocarburi e gas naturale da svolgersi addirittura su gran parte del territorio della Valle del Belice, di quei comuni cioè letteralmente sconvolti dal terremoto del gennaio 1968 le cui profonde ferite materiali e morali rimangono ancora oggi ben visibili e gravide di infauste inesauribili conseguenze. I comuni belicini interessati sarebbero ben 17, di cui 4 (Salaparuta, Poggioreale, Alcamo e Gibellina) ricadenti in provincia di Trapani. Ci troveremmo insomma, come ha giustamente affermato il Sindaco di Gibellina, di fronte ad una vera e propria “provocazione”, ad una “offesa” che verrebbe fatta ad un territorio ad alto rischio sismico ma la cui vocazione è nel contempo fortemente agricola, alimentare e ambientale. Ma l’aspetto contingente più grave di tutta la situazione è che il prossimo 16 maggio (quindi fra poco più di 10 giorni dalla data odierna) scadrebbe il termine (30 giorni) per la presentazione delle opposizioni alla concessione del permesso di ricerca previsto dall’avviso dell’URIG (Ufficio Regionale per gli Idrocarburi e la Geotermia) che, infatti, sarebbe stato diramato in data 16 aprile 2012.
Sono trascorsi due anni – aggiunge Poma - dalla prima richiesta di intervento avanzata da questo Consiglio Provinciale (analoga posizione è stata poi espressa anche dalla Consulta dei Presidenti delle Province Regionali della Sicilia) ma, al di là di qualche generica dichiarazione rilasciata alla stampa, sia il Ministero dell’Ambiente che la Regione Siciliana hanno finora ritenuto di non dover fornire alcuna risposta né alla popolazione trapanese né alle locali Istituzioni Pubbliche, tra cui questo massimo Civico Consesso Provinciale che però non si arrende, consapevole com’è che occorre anzi aumentare la consapevolezza del ruolo fondamentale che la salvaguardia dell’ambiente svolge nell’assicurare la vita sulla terra e nei mari.
La nostra richiesta di immediato intervento si rivolge in particolare, e non potrebbe essere diversamente, alla sensibilità personale e istituzionale del nuovo Ministro dell’Ambiente al quale diciamo di scongiurare questo drammatico pericolo che incombe su tutti noi e ancor più sui nostri figli e sulle future generazioni, cercando di respingere la minaccia costituita dall’avvio della ricerca di idrocarburi nel territorio della Valle del Belice come nei mari antistanti le coste e le isole trapanesi. Appare assolutamente indispensabile a tal fine – conclude la nota del Presidente Poma - che il Governo nazionale vari, quanto più celermente possibile, un’apposita legge che, per il futuro, non consenta più le invasive ricerche di questo tipo nei territori o nei tratti di mare soggetti a fenomeni sismici e le cui vere ricchezze sono costituite dall’ambiente naturale, dall’attività turistica, dall’agricoltura, dalla pesca. Compito fondamentale dei Governi nazionale e regionale deve essere quello di difendere e valorizzare questi settori affinché garantiscano il possibile e sostenibile sviluppo economico e sociale.