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16/05/2012 18:51:05

Scrive Lillo Gesone, una lettera aperta al futuro Sindaco di Marsala per aiutare i bambini in stato di disagio

ragazzini e bambini che in questa città hanno un disperato bisogno di una mano che li tolga da uno stato di degrado familiare e sociale che li ha fatti smettere di pensare, giocare e studiare e li ha portati a essere “grandi” ad appena dodici anni.
Comprendo benissimo le difficoltà dei servizi sociali della nostra città che operano con pochi operatori ma allo stesso tempo non posso sopportare che taluni dirigenti scolastici abbiano fatto le segnalazioni sulla dispersione scolastica a maggio, quando ormai questi ragazzini avevano perso non solo un anno scolastico ma anche una anno della loro vita, non posso sopportare che talune dirigenti abbiano pensato a fare riunioni per la campagna elettorale di qualche parente piuttosto che tirare le somme su quanti figli di questi città hanno abbandonato la scuola.
La pietà che proviamo quando vediamo un bambino africano denutrito svanisce quando per le strade della nostra città incontriamo un ragazzino magari sudicio e ubriaco, forse perché ci da fastidio, sporca il mondo ovattato della nostra città, svanisce quando vediamo un ragazzino con l’occhio nero perché pestato da un genitore drogato o alcolizzato perché non sono fatti che ci riguardano; svanisce quando vediamo che un bambino di 10 anni vende frutta e verdura perché “si scola unni vole s’abbusca u pane” ;
Fa male sapere che qualche docente è felice se questi bambini non vanno a scuola perché almeno si lavora tranquilli e non “straviano” gli altri.
Fa ancor più male quando si vede qualche sacerdote che li manda via dalla parrocchia perché questi disturbano i “fedeli” .
Ti si riempie il cuore di rabbia quando sai che questi “delinquenti” vengono usati come un freddo numero per riempire i progetti di talune cooperative o colonie varie che hanno il solo scopo di ricevere contributi e dare qualche posto di lavoro magari a chi vive con fastidio la loro vicinanza perché magari fanno puzza e hanno i vestiti sudici.
L’opera di pochi docenti in attività e in pensione o di qualche associazione di volontariato è poca , pochissima cosa, l’emancipazione di questi bambini , di questi ragazzini dovrà essere priorità assoluta per chi amministrerà la città. Qualsiasi programma , qualsiasi bella intenzione di sviluppo di città non può non passare dal salvare da una meste fine questi figli , figli di ognuno di noi.
Che il futuro sindaco abbia sempre presente nella propria mente la frase di una bellissima canzone che dice : “ Non c’è figlio che non sia mio figlio”

Cordiali saluti
Lillo Gesone