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30/07/2012 04:55:30

Domani Lombardo se ne va. All'Ars corsa contro il tempo per approvare bilancio e spendig review

“La pesante mancanza di liquidità dell’AST – ha commentato Falcone – ha determinato una serie di gravissime disfunzioni nel servizio, con decine e decine di soppressioni di tratte, con immaginabili disagi all’utenza, soprattutto per quei cittadini, lavoratori e studenti pendolari che si servono dei mezzi AST per le loro necessità”.

“Scongiurare il fallimento o lo smantellamento dell’AST – ha concluso Falcone - è fondamentale per garantire lo spostamento di ampi bacini di utenza che utilizzano gli autobus dell’AST per i collegamenti extraurbani e, in alcune città della Sicilia, anche urbani”.

12:00 - "La Regione sostenga con urgenza la transizione al digitale delle emittenti televisive siciliane":  è quanto prevede l’ordine del giorno approvato dall’Ars e presentato da Livio Marrocco, capogruppo di Fli, per sollecitare un intervento "sulla scia di quanto fatto da altre Regioni italiane, dove i fondi stanziati per agevolare l'emittenza locale sono stati fra i 6 ed i 10 milioni di euro, prevedendo un "de minimis " a seconda del numero delle emittenti censite, e conseguentemente poi passate in aggiudicazione come operatore di rete". Un altro odg di Marrocco approvato dall’Ars prevede l'istituzione, a titolo gratuito, dell’Ufficio regionale del Garante per i diritti degli animali.

09:00 - Domani il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, si dimetterà. 

Lo farà con una comunicazione scritta - ha annunciato - evitando di parlare all'Ars.  Chiede invece che sala d’Ercole si impegni a varare la spending review, risparmiandogli lo stress del commiato, nel momento di massima tensione, in cui i sindacati annunciano l’opposizione ai tagli al personale previsti dalla riforma. Si parla di 2 mila persone in pensionamento e in mobilità: la richiesta è che il numero di interessati alla riduzione scenda almeno a 1.600-1.700 unità. «No alla macellazione di personale», strepitano i Cobas. E anche Cgil e Fp Cgil Sicilia aggiungono: «Il governo taglia solo per input di Roma senza avere un progetto e senza aggredire sprechi e clientele». «Il licenziamento è solo un’ipotesi tecnica. Si tratta di accompagnamenti alla pensione e di mobilità verso altri enti», si affretta a spiegare l’assessore al Bilancio Gaetano Armao, che oggi  alle 8.30 rivedrà i sindacati, per discutere le modifiche possibili.
Prima di andar via, Lombardo si appella all’aula, che da  oggi avrà all’esame la revisione della spesa, riproposta di nuovo come emendamento all’assestamento di bilancio e non come testo scorporato, per fare in fretta. «Se l’Ars si dedicasse a questa benedetta spending review, senza perder tempo con dimissioni e quant’altro, sarebbe meglio. Non mi va di aprire di dibattiti che fanno perdere sette-otto ore di tempo». Di umore «meraviglioso», Lombardo si prepara all’addio convinto di «avere fatto l’impossibile»per la Sicilia e di «avere combattuto la mafia».
La manovra voluta da Roma, dopo l’ennesimo braccio di ferro di in commissione Bilancio, dove c’è stata l’audizione con le organizzazioni sindacali, andrà avanti all’Ars come voleva il governo: l’assessore Armao ha depositato  l’emendamento che sarà discusso oggi in aula. Per oggi sono attesi i sub emendamenti. «È una spinta affinché il Parlamento faccia presto. Le istituzioni siciliane devono dimostrare capacità di riforma e di discontinuità. Non è un testo immodificabile: oggi coi sindacati faremo un confronto proficuo», confida Armao.
È sul nodo del contenimento della spesa per il personale, che la manovra rischia di infrangersi. «Sono state fugate le preoccupazioni di licenziamenti: nessuno perderà il lavoro, ma attraverso misure di accompagnamento alla pensione e procedure di mobilità si abbasseranno i costi per il personale e la quiescenza, che superano oggi 1,6 miliardi di euro», spiega Armao. «Non sono previsti licenzianti ma sono fissati dei tetti all’organico», ribadisce Lombardo.
Ma anche il presidente della commissione Riccardo Savona ha condiviso le perplessità dei sindacati su una riforma complessa da varare in due giorni: «Dal testo, sul piano di risparmi, emergono solo cifre da verificare, dagli effetti incerti».