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18/03/2013 05:01:04

Ricatti a luci rosse. Nuova udienza a Marsala del processo Imart

 Difesi dagli avvocati Alessandro Casano e Giada Traina, Aleci e Richichi sono accusati di aver tentato di estorcere denaro ad alcuni personaggi famosi del mondo dello sport e dello spettacolo che sarebbero stati clienti o conoscenti della sexystar Lea Di Leo (vero nome: Sonia Faccio). A costoro sarebbero state chieste somme (da 10 a 40 mila euro) per depennare i loro nomi dal libro autobiografico della Di Leo che la Imart avrebbe dovuto stampare. 
Nell'ultima udienza - quella di oggi è la terza - hanno parlato  l'ex campione di rugby Denis Dallan («L'isola dei famosi» 2010) e il calciatore brasiliano del Siena (ex Treviso e Fiorentina) Reginaldo Ferreira da Silva Fonseca.Entrambi sono «parte lesa» nel processo.«Ho conosciuto Sonia Faccio tra il 2004 e il 2005 - ha dichiarato Dallan rispondendo alle domande del pm Dino Petralia - allora giocavo nella Benetton Treviso. Ci siamo visti in un locale dove ero con altri giocatori. Poi, ci siamo incontrati a casa mia, ma non abbiamo fatto sesso. Quanto scritto nel libro è falso. Un giorno, ricevo la telefonata dell'editore. Per email, lui mi inviò la parte che mi riguardava. Per la liberatoria. Dal mio agente Lilli Berardo seppi che per eliminare il mio nome erano stati chiesti 15 o 20 mila euro. Io dissi 'no'». Anche Reginaldo ha detto di avere conosciuto la Di Leo in un locale trevigiano, ricordando che una notte la sexystar arrivò con cinque suoi compagni di squadra nel centro sportivo dove alloggiavano i giocatori. Lui, comunque, avrebbe continuato a dormire. «Lea Di Leo - ha spiegato - di avere avuto una storia con me, ma non è vero. Gli editori mi dissero che in cambio di 10 o 15 mila euro avrebbero messo solo le mie iniziali. Io rifiutai, dicendo che se continuavano finiva in Tribunale».

Erano stati citati anche l'attore Matteo Branciamore («I Cesaroni») e i calciatori Galante e Battaglia. Per quest'ultimo è stato disposto l'accompagnamento coattivo. A Branciamore e Galante è stata concessa un'altra possibilità ma se oggi non si presenteranno saranno accompagnati dai carabinieri.

Lea di Leo doveva scrivere questo libro di memorie tempo fa. Ma poi ha rinunciato. «Non pubblicherò più il mio libro, ho ricevuto troppe pressioni tra cui minacce di morte. Non ho mai avuto nessuna intenzione di scrivere i nomi degli uomini con cui ho avuto delle relazioni sentimentali. Il mondo del porno mi ha distrutta, per me ancora oggi non è sicuro girare dei film, si rischia la salute. Sono fuori dal giro. Questa esperienza legata alla mia voglia di mettere nero su bianco la mia vita come diva del settore mi lasciato una profonda tristezza». Ha raccontato di averi vissuto un anno nel terrore sotto la minaccia di persone sconosciute che in più occasioni l'hanno contattata affinché non scrivesse quello che per molti era diventato un libro «esplosivo» sulla sua vita da sexy star e su quelli che nel corso della sua carriere erano sono stati i suoi amori: calciatori, attori, politici e autori televisivi. Ma anche la sua esperienza definita «allucinante» negli 899 a luci rosse.