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09/04/2013 04:24:55

Diffamazione: a giudizio il Sindaco di Erice. Rapina, quattro anni per Di Dia. Furti di rame: in sette a processo

 È accusato di avere offeso, nel corso di una trasmissione televisiva, Francesco Borghi, ericino con cui da alcuni anni è in aperta polemica. Nel 2011 quest'ultimo aveva proposto di sottoporre i componenti del Consiglio comunale e della Giunta a test antidroga. Tranchida, intervenendo nell'ambito di una trasmissione televisiva, avrebbe replicato: «Questo sarebbe da pigliare e sbatterlo dentro per la fine dei suoi giorni». Ed ancora: «Striscia come serpe. Ma, essendo poi figlio di una cultura diciamo campagnola, alle serpi a me hanno insegnato una cosa sola, come dire bisogna puntare alla testa e schiacciarle». Borghi, assistito dall'avv. Nino Sugamele, si è costituito parte civile. Assente il sindaco Tranchida, ieri impegnato in incontri istituzionali, il procedimento è slittato al prossimo 10 giugno. La prima udienza sarà dedicata all'ammissione dei mezzi di prova. Solo in quella successiva il procedimento entrerà nel vivo con i primi testi. 

RAPINA.  Rapinò, con un complice, un'anziana donna. Paolo Di Dia, 22 anni, è stato condannato a quattro anni e una multa di mille euro per concorso in rapina dal Tribunale di Trapani. Il 10 aprile del 2010 i fa il giovane s'introdusse, in piena notte, insieme con un altro soggetto non identificato, all'interno dell'abitazione di un'anziana donna di 96 anni. I rapinatori, dopo avere immobilizzato la pensionata bloccandole la testa sul cuscino, al fine di impedirle di muoversi, le intimarono di non urlare e di consegnare i soldi. Il colpo fruttò oltre cinquecento euro. 

FURTI DI RAME. La Procura di Marsala ha disposto la citazione diretta a giudizio per sette persone accusate di furto di cavi di rame dalle linee elettriche e interruzione di pubblico servizio. Ad essere processati (prima udienza il 10 giugno prossimo) saranno Gianluca Lanza, Gaetano Sossio e Antonino Messana, di Mazara del Vallo (TP), Pietro Randazzo, di Palermo, e i romeni Marian Pirvan, Gheorghe Costel e Dimitru Baziliuc. L'indagine, svolta dai carabinieri di Marsala e Mazara e coordinata dal sostituto procuratore Dino Petralia, fu avviata, lo scorso anno, a seguito dei numerosi furti di cavi di rame, tranciati dalle linee elettriche nelle campagne di Castelvetrano e Campobello di Mazara. I black out misero in crisi anche gli impianti dell'acquedotto «Bresciana» e alcuni centri della provincia di Trapani, nell'agosto 2012, rimasero senz'acqua per alcuni giorni.

LESIONI PERSONALI. Giacomo Occhipinti, 60 anni, è stato assolto dall'accusa di lesioni personali. Era accusato di avere aggredito, al culmine di una lite, il suo domestico egiziano, ma in realtà   l'uomo, ha spiegato che tra lui e la presunta vittima non c'è mai stato alcun rapporto lavorativo. «Abbiamo intrattenuto un rapporto intimo durato soltanto qualche settimana». Dopo un incidente stradale, in cui sono rimasti entrambi coinvolti, a Roma, ha accettato di continuare ad ospitarlo fino a quando non avrebbe percepito i soldi dell'assicurazione. «Sono stato buono con lui e ho sbagliato». Occhipinti ha spiegato che dopo il saldo della somma pattuita, Nazir Matar pretendeva da lui altri soldi. «Ero disposto a sborsare di tasca mia due-tremila euro ma non gli bastavano». Occhipinti racconta di essere stato aggredito dall'egiziano. Nel corso della colluttazione, non sa come e quando, avrebbe colpito l'extracomunitario al volto ferendolo.