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19/04/2013 04:21:05

Confindustria Trapani espelle i Moceri. Troppo tardi?

Trapani ha sospeso dall’associazione Francesco e Vincenzo Morici, i due imprenditori raggiunti da una richiesta di sequestro di beni per 30 milioni di euro nell’operazione “Corrupti mores”, con la quale sono stati svelati gli agganci tra imprenditori e mafia per la spartizione degli appalti dei lavori nel porto di Trapani.

Il Presidente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno, che ha preso il posto di Davide Durante (si era dimesso per candidarsi alle Regionali con il Pid, lo scorso ottobre) ha deciso per la linea dura, e ha avviato le procedure per la sospensione dei due imprenditori. «Nel rispetto del codice etico, delle regole che ci siamo imposti abbiamo avviato un procedimento di sospensione in attesa che si chiariscano le loro posizioni», spiega il presidente di Confindustria Trapani.
Chissà se non ha influito nella scelta di Bongiorno anche il fatto che proprio due giorni prima del sequestro è stato a Palermo il vicepresidente nazionale di Confindustria, Ivan Lo Bello, che in un incontro pubblico al seminario vescovile di Trapani (imprenditori presenti in sala: nessuno) ha sferzato un duro attacco contro le complicità di certa classe imprenditoriale siciliana con Cosa nostra.
«Se c'è qualcuno che ha favorito un mafioso, prestanome del boss Matteo Messina Denaro - ha detto Lo Bello, fiutando nell’aria l’operazione di qualche giorno dopo - è persona che va messa fuori dalla società, a prescindere dalle responsabilità penali, perché quei comportamenti distruggono il territorio. Non possiamo coltivare delle amicizie con queste persone perché danneggiano sia noi che la collettività. Su questo dobbiamo essere rigorosi. Se non isoleremo tutti coloro che stanno dentro questa cultura non andremo da nessuna parte. Devono capire che è una stagione finita».
Bongiorno, dal canto suo, esprime grande apprezzamento nei confronti dell'attività svolta dall'autorità giudiziaria: «Non possiamo che ringraziare per questo ennesimo colpo inflitto alla criminalità organizzata ed in particolar modo al latitante Matteo Messina Denaro. È fondamentale per il sistema delle imprese e non solo stare dalla parte della legalità e, soprattutto, nel caso di vessazioni o richieste estorsive rivolgersi immediatamente alle forze dell'ordine che hanno dimostrato ampia disponibilità in tal senso nei confronti delle imprese ed, in particolare, di quelle aderenti a Confindustria».
Il gruppo Morici era iscritto da tempo a Confindustria. Si tratta di una delle famiglie imprenditoriali storiche nel territorio trapanese e nel settore edile. Per il vicepresidente di Confindustria Sicilia Giuseppe Catanzaro “i tanti artgiani e piccoli imprenditori che operano nella provincia di Trapani devono sapere e prendere atto che è possibile operare nella normalità e che è alla loro portata la possibilità di affrancarsi dal condizionamento mafioso. Basta rivolgersi a Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Magistratura”.

Bongiorno e Catanzaro sottolineano che “la denuncia e la collaborazione, sul territorio, tra impresa e forze dell'ordine serve per il nostro futuro e per impedire che a pochi inqualificabili si continui a far fare, come spesso è accaduto spesso in passato, quello che vogliono a danno di tutta la collettività”.

Vincenzo Morici attualmente è nel consiglio direttivo dell’Ance (l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili) di Trapani.  



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