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12/06/2013 04:57:32

"Libertà di pensiero. Vogliamo una seduta straordinaria e aperta del consiglio comunale di Marsala"

E' la richiesta, fatta con carattere d'urgenza, del consiglio direttivo della  sezione di Trapani del Movimento per la Difesa del Cittadino, che interviene sulla vicenda che ha visto il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, incaricare un legale esterno per chiedere il risarcimento di 50.000 euro al direttore del nostro giornale. 

Scrive il Movimento: "Purtroppo non è la prima volta che si agisce in sede civile contro un  giornalista (è sempre auspicabile la querela e quindi la sede penale), ma è la  prima volta che un giornalista venga chiamato in giudizio per lesione di  immagine di una città per la sua linea editoriale. Noi riteniamo che siano ben altri i fatti incresciosi che danneggiano  l’immagine di un territorio: l’attività posta in essere dai mafiosi, dagli usurai,  dagli estortori, dai politici e dai burocrati corrotti, non certamente da chi  esercita la libertà di pensiero prevista dalla Costituzione della Repubblica  Italiana.  Non ci sono precedenti in Italia…neanche il Governo Berlusconi lo ha fatto  contro il giornalista Marco Travaglio! Le amministrazioni tutte devono rispondere alle critiche formulate dai  giornalisti con i fatti e non con le aggressioni giudiziarie a spese tra l’altro  della collettività". 

I componenti del Consiglio Direttivo  hanno deciso di chiedere una seduta straordinaria aperta  del consiglio comunale di Marsala per discutere in ordine a quanto previsto  dall’art.21 della Costituzione della Repubblica Italiana: “Tutti hanno diritto di  manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni  altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad  autorizzazioni o censure”.
"Sicuramente - continua il Movimento -  l’art. 21 della nostra Costituzione è uno degli articoli più  importanti, poiché sancisce un principio fondamentale che nei secoli passati,  quando le nazioni erano rette da regimi assolutistici o totalitari, non era  osservato e anzi era fonte di persecuzioni e di repressioni. Non che questo  oggi non accada ancora. Basti vedere quel che succede in Iran, in Cina, in  Corea del Nord, in Birmania, a Cuba e molti altri paesi dominati da governi  autoritari che non tollerano il dissenso e dunque la libertà di opinione, tema  dell’art. 21 Cost.  Ma cosa significa in generale “libertà di opinione”? Ebbene, la libertà di  opinione è la libertà di esprimere il proprio pensiero, di divulgarlo e dunque di  ottenere pure consenso o dissenso. Qualcuno, in passato, disse che sono le  idee che muovono i popoli. E in effetti, è proprio così, anche quando queste  idee, espresse in piena libertà, poi – paradossalmente – hanno soppresso la  libertà di opinione. Pensiamo al comunismo. Nato in pieno periodo liberista e  garantista, nei paesi dove ha preso il sopravvento ha soppresso la libertà di  opinione in nome dell’ideologia totalitaria comunista. Ma anche per il nazifascismo il ragionamento è identico".
 



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