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28/11/2013 08:00:00

In digiuno da 53 giorni contro il Porcellum. Intervista all'Onorevole Roberto Giachetti

Oggi, giovedì 28 novembre, sono cinquantatre (53) giorni che Roberto Giachetti, vice presidente della Camera, non mangia. Una forma di protesta estrema, la sua, come estremo tentativo di restituire al Paese una legge elettorale decorosa, nel silenzio del Parlamento e di molti mezzi d'informazione. Cinquantatre giorni di sciopero della fame, circa 11 chili in meno. Roberto Giachetti, del Pd, sta digiunando per protestare contro l'attuale legge elettorale, definita “Porcellum”. Una legge elettorale che non è in grado di rappresentarci, che non garantisce stabilità di governo, che fa di ogni scelta il frutto di accordi tra partiti. Con l’obiettivo di assicurare la sopravvivenza di intere classi dirigenti. Il Paese ha bisogno di riforme vere ed immediate (lavoro, previdenza, giustizia e welfare tra le altre) e il presupposto fondamentale è rappresentato proprio da una legge elettorale che stabilisca con chiarezza chi vince e chi perde, dando ai cittadini la possibilità di scegliere chi li rappresenta in Parlamento. Un nutrito e sempre crescente gruppo di persone ha deciso di sostenere la battaglia di Roberto Giachetti e di quanti vogliono superare il Porcellum, e ha avviato una petizione on line, perchè tutte queste opinioni abbiano un valore ed una rappresentanza vera, e il 1° dicembre è stata indetta una giornata di sciopero della fame "collettivo" per sostenere Roberto Giachetti, e un incontro a Roma per manifestare pacificamente tutti insieme.
 

Onorevole, ci racconta la sua iniziativa, che ha suscitato un movimento d’opinione forte anche su facebook?
Sì, quello che è successo e sta succedendo è molto bello perchè un'iniziativa che poteva apparire minoritaria e solitaria in realtà si inserisce in una straordinaria maggioranza di persone che concordano sull'esigenza di cambiare la legge elettorale e molte testimonianze si sono manifestate attraverso diverse iniziative spontanee, tra cui la staffetta del digiuno. Un bel coro di persone che si sono unite su questo fronte. Dopo anni in cui si è discusso e chiacchierato inutilmente di voler cambiare, adesso occorre passare dalle parole ai fatti. Occorre che il Senato decida definitivamente su come procedere oppure, visto che la riforma è bloccata proprio al Senato, che la palla passi alla Camera dove ci sono i numeri per cambiarla. Siamo in attesa della decisione della Corte Costituzionale che addirittura potrebbe peggiorare questa legge elettorale. Noi vogliamo che sia restituita agli elettori, che ci sia la possibilità di scegliere i propri rappresentanti (con le preferenze, con i collegi), ma che non ci sia più l'ignominia delle liste bloccate. E contestualmente che si sappia chi ha vinto il giorno delle elezioni e che sia consentito a chi ha vinto di governare per 5 anni con una maggioranza garantita. Sembra semplice ma le resistenze sono enormi e trasversali. Noi però siamo molto determinati a raggiungere questo risultato e chiaramente non per noi ma per i cittadini italiani.


Come dovrebbe essere una legge elettorale per garantire al paese stabilità e governabilità? Come la vorrebbe?
Se parliamo di legge ideale ovviamente bisogna capire quali sono le riforme costituzionali che si riusciranno (se si riusciranno) a fare. Finora si è perso tempo, e adesso anche Forza Italia che è uscita dal governo non voterà più con la riforma dell’articolo 138 che era stata utilizzata e anche contestata: abbiamo perso altri 8 mesi. La mia legge è la maggioritraia con il doppo turno alla francese, ma non stiamo parlando di questo viste le condizioni di precarietà del Governo e al momento è eccessivo fare programmi a lungo termine. Tuttavia c’è un impegno preciso che tutti noi abbiamo preso: vogliamo una legge di salvaguardia che consenta di non fare più votare con questa legge elettorale e di scegliere direttamente i propri rappresentanti. Una legge che, in attesa di una più ampia e completa riforma delle istituzioni, ci consenta almeno di non tornare più alle urne con il cosiddetto Porcellum.


Il 1° dicembre è stato organizzato un incontro a Roma con un suo appello raccolto da tanti suoi sostenitori
Si tratta di un incontro pubblico organizzativo per rilanciare l'iniziativa a fronte dello stallo al Senato. Lo faremo in via dei Pianellari 27, nei “comitati Renzi” dalle 11 alle 13 per rilanciare tutto questo e contestualmente verrà amplificata un’iniziativa di digiuno collettivo. Spero che saranno presenti centinaia di persone che dedicheranno loro attenzione a questa battaglia. In realtà sono, siamo, già in tanti, ma purtroppo anche pochi di fronte a queste resistenze.


Cinquantratè giorni di digiuno sono tanti, troppi. Onorevole Giachetti, dove vuole arivare?

Io voglio che al Senato sia approvata una legge, e se questo non è possibile, che tutto passi alla Camera. Andrò avanti finchè non si realizzi almeno il passaggio alla Camera.

 

 

Jana Cardinale